Un confronto a distanza, tutto concentrato su temi fondamentali per la vita quotidiana dei lombardi, fra i tre principali candidati alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio. Non un dibattito sul posizionamento politico, ma semplicemente programmi di Attilio Fontana, candidato alla riconferma per il centrodestra, Letizia Moratti, in corsa per il terzo polo e Pierfrancesco Majorino, aspirante governatore per centrosinistra e Cinque Stelle, gli stessi che – insieme a Mara Ghidorzi, portacolori di Unione Popolare, lista formata da Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Dema e altri – si contenderanno la conquista della presidenza della Regione per i prossimi cinque anni. Da oggi, per tre lunedì consecutivi, sul “Giorno“, appariranno le proposte concrete dei candidati su altrettanti punti chiave dei programmi. Si inizia oggi con un focus dedicato alla sanità, tema chiave non solo perché raccoglie oltre 20 dei 26 miliardi che ogni anno la Lombardia spende, ma perché decisivo per il futuro di ciascun cittadino.
di Letizia Moratti
L’obiettivo del programma di governo è una sanità pubblica sempre più accessibile a tutti. È un obiettivo che risponde a un’esigenza di equità sociale soprattutto per quanto riguarda il progetto, appena avviato, sul recupero delle liste d’attesa. Siamo passati dal 60 all’80% del rispetto dei tempi per i ricoveri chirurgici oncologici, ma vogliamo arrivare al 100% e completare questa progettualità anche per i ricoveri chirurgici non oncologici e le prestazioni diagnostiche ambulatoriali per il recupero è appena iniziato.
C’è poi da completare tra il 2023 e il 2024 un altro percorso avviato, quello della medicina territoriale con l’attivazione di tutte le 216 Case di Comunità e i 71 Ospedali di Comunità previsti dalla riforma della legge regionale sulla Sanità. Un progettualità di medicina di prossimità che ha anche risorse certe: 1 miliardo e 200 milioni dai fondi Pnrr e 800 milioni di stanziamenti regionali da me fortemente voluti. È un percorso dove sarà però fondamentale l’approvazione di un decreto del Governo sui medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per 18 ore settimanali aggiuntive a disposizione delle Regioni.
E' un documento concordato con le parti sindacali e con il Governo Draghi. Una bozza di decreto da portare in Consiglio dei Ministri per l’approvazione è pronta. Al ministro Schillaci e all’attuale Esecutivo chiediamo di “tirare fuori” questo documento dal cassetto. Ma sulla sanità grande attenzione sarà rivolta anche all’approccio One Health che guarda al benessere di uomini e animali e alla salubrità dell’ambiente, alla telemedicina e al potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata che vogliamo portare dal 5 al 10%.
Il dramma affrontato con la pandemia Covid ci impone poi un approccio diverso e improntato sulla prevenzione. In quest’ottica sarà fondamentale il lavoro del Centro di prevenzione e controllo delle malattie infettive, da me fortemente voluto. L’obiettivo è di non farci trovare impreparati di fronte a nuove pandemie: non possiamo permetterci nuovi morti, né di fermare totalmente la nostra quotidianità come accaduto nel lockdown.
Un altro tema purtroppo attualissimo è quello legato agli infortuni sul lavoro: le azioni di prevenzione si concretizzeranno sul modello che ha permesso di non avere infortuni mortali durante la costruzione delle opere per Expo 2015 e di ridurre drasticamente il numero degli incidenti. Per questo incrementeremo i controlli sui luoghi di lavoro e promuoveremo attività di formazione e sensibilizzazione sulla sicurezza nelle attività artigiane e nelle piccole e medie imprese.