Le tasse non piacciono a nessuno, specie se sono un pasticcio come l’imposta locale sul consumo entrata in vigore dal primo gennaio scorso a Campione d’Italia, in concomitanza con l’ingresso del paese nell’area doganale Ue. L’idea sulla carta sembrava buona: introdurre una sorta di Iva i cui proventi anziché andare allo Stato sarebbero stati destinati direttamente al Comune, così da compensare almeno in parte la perdita dei proventi che un tempo erano garantiti dalla casa da gioco. L’applicazione però si è trasformata in un incubo, in parte per i nuovi adempimenti necessari e in parte perché a Campione tutto è diventato più caro da quando le aliquote italiane si sono sostituite a quelle svizzere. Un danno non da poco per le finanze degli abitanti dell’exclave che continuano ad approvvigionarsi dal Canton Ticino per servizi primari come l’energia elettrica, il gas, la rete internet e il telefono. Per questo all’interno della legge di Bilancio 2021 in discussione in commissione Finanze della Camera è approdato anche un disegno di legge per modificare e armonizzare con le aliquote elvetiche l’imposta locale sul consumo di Campione. Nella nuova proposta che dovrà essere discussa e approvata da Camera e Senato si chiede di escludere l’applicazione della tassa dalle forniture di energia elettrica, gas e telecomunicazioni. Nella nuova formulazione della norma le forniture di beni si considereranno effettuate a Campione d’Italia se il bene al momento della consegna o della messa a disposizione si trova nel territorio del comune, mentre le prestazioni di servizi se sono rese nell’esercizio d’impresa, arti e professioni da soggetti che hanno la sede in paese. Viene poi prevista una specifica disciplina applicabile alle prestazioni di servizi relative a immobili ubicati a Campione d’Italia, per le quali la base imponibile è costituita dal solo costo del materiale impiegato. Ro.Can.
CronacaA Campione la nuova tassa fa infuriare. Pronta la modifica di legge