Dopo la guerra della droga, quella delle attività commerciali, per spartirsi affari e clienti. È scoppiata ieri pomeriggio a Calolziocorte. A restare a terra un commerciante turco di 34 anni, che è stato accoltellato in strada, in pieno centro.
È stato pugnalato ad una coscia, appena sopra il ginocchio, e poi colpito anche che in faccia. Dopo essere stato soccorso è stato ricoverato d’urgenza in ospedale a Lecco. Rispetto a quanto temuto inizialmente, le sue condizioni, sebbene gravi, sono meno critiche di quanto temuto e non sembra essere in pericolo di vita.
Ad aggredirlo sarebbero stati altri due colleghi concorrenti, pure loro originari della Turchia. La sua “colpa“? Quella di non aver accettato il loro “consiglio“, come riferito testualmente da alcuni testimoni, cioè quello di non aprire la sua attività (döner kebab) in zona per rovinare loro la piazza, già troppo affollata. Con il 34enne è stato assalito il suo socio, un altro turco: almeno lui non è stato accoltellato, ma è stato comunque picchiato.
L’aggressione, al termine di una discussione sempre più concitata, è scattata poco dopo le 16.30, in via Giglielmo Marconi. Una volta sferrati i fendenti e placata la furia i due aggressori si sono allontanati a piedi, con passo svelto, verso Foppenico, in direzione della Lecco - Bergamo. Sul posto, oltre ai sanitari e ai soccorritori di Areu, si sono precipitati a sirene piegate e lampeggianti accesi i carabinieri, seguiti poi dagli agenti della Polizia di Stato. Il 34enne è stato trasferito in ambulanza in ospedale, il socio invece no, non ha voluto andarci, nonostante il volto pesto. L’area è stata delimitata e sono stati sentiti i testimoni, a partire dal socio dell’accoltellato: è stato lui a lasciar intendere di uno scontro tra colleghi e dell’esistenza di una sorta di racket tra kebabbari.
Quasi un déjà vu la scena di sangue di ieri pomeriggio: da mesi mesi a Calolziocorte vanno in scena aggressioni, assalti, accoltellamenti, regolamenti di conti. La zona della stazione è tra le aree più a rischio, dove nelle ultime settimane si sono verificati diversi episodi di violenza, e dove, nell’estate del 2023, un 23enne del Burkina Faso è stato ammazzato da un connazionale di 25 anni per una sigaretta negata.