"Il professor Carlo Gilardi (nella foto) mi ha manifestato tutto il proprio forte senso di disagio e di vergogna per tutto il clamore mediatico sollevato dalla sua vicenda personale. Pertanto gradirebbe che si facesse silenzio d’ora in poi". È quanto spiega l’avvocato Elena Barra, l’amministratore di sostegno di Gilardi che in una nota ha precisato le volontà del suo assistito.
"Ha manifestato per iscritto al Giudice Tutelare la volontà di affidarsi a Lei affinché qualunque futura azione si svolga “nel massimo silenzio possibile“, dicendosi anche determinato a revocare l’incarico alle Avvocatesse Agazzi, confermando la propria fiducia nelle Istituzioni, oltre che nei Responsabili e operatori della Struttura". L’avvocato Barra conferma che tutte le lettere scritte di proprio pugno dal “prof buono“ "sono state depositate nel fascicolo del Giudice Tutelare", aggiungendo che comunque "riceve le comunicazioni che gli vengono inviate e decide autonomamente a chi quando e cosa rispondere, così come indica chi avrebbe piacere di incontrare.
"Ferme le libertà e i diritti costituzionalmente garantiti a tutti, vista l’espressa richiesta del mio Amministrato, ritengo doveroso portare la Sua voce alla stampa che si sta occupando del Suo caso, riservandomi in ogni caso di valutare qualunque iniziativa a tutela dei Suoi diritti, se del caso anche con un’interlocuzione con il Garante della privacy". Il che significa stop alla spettacolarizzazione di una vicenda che in questi ultimi mesi ha spesso travalicato la cronaca trasformandosi in una disfida tra “tifosi“ che troppo spesso si sono dimenticati dei fatti. Male comune di un’epoca dove i “leoni da tastiera“ e i pasdaran della giustizia pensano che la giustizia sia affare da “Curve“.
A.Mor.