DANIELE DE SALVO
Cronaca

Allagata la galleria delle Olimpiadi. Il sindaco avverte: "È inadeguata"

Lecco, solo in serata è stato riaperto il tunnel San Martino inaugurato neppure 30 anni fa e già obsoleto. Per garantire la percorrenza occorrono opere di impermeabilizzazione e interventi urgenti fino a Colico.

Allagata la galleria delle Olimpiadi. Il sindaco avverte: "È inadeguata"

Sommersa dall’acqua la galleria San Martino di Lecco L’infrastruttura è la principale porta d’accesso alla città e alla statale 36 per la Valtellina

"L’allagamento della galleria San Martino della Statale 36 apre uno scenario preoccupante sulla reale tenuta di questa infrastruttura". Ad avanzare dubbi sulle reali condizioni di quella che sarà la Superstrada delle Olimpiadi invernali di Milano – Cortina 2026, su cui viaggeranno atleti, tecnici, spettatori e giornalisti di tutto il mondo, è il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni. Eppure l’opera ha solo un quarto di secolo: erano le 17.54 del 25 ottobre 1995, un mercoledì, quando al primo automobilista, dopo l’inaugurazione ufficiale, venne dato il via libera per percorrere l’attraversamento di Lecco, 11 chilometri di tunnel, compreso il traforo del Barro oltre che appunto la galleria San Martino, costato 600 miliardi delle vecchie lire e 33 anni di lavori.

"I sistemi di costruzione del tempo, purtroppo, non prevedevano l’impermeabilizzazione e la realizzazione dell’arco rovescio", aveva tuttavia già messo in guardia il 12 marzo del 2002, durante una seduta a Montecitorio, Guido Viceconto, il sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i Trasporti dell’epoca. Vale per la galleria San Martino, vale per le altre 45 gallerie tra Lecco e Colico. Solo nella prima serata di ieri, dopo che i vigili del fuoco hanno terminato di prosciugare l’acqua che in mattinata ha allagato la galleria San Martino, i tecnici di Anas hanno ripristinato la circolazione in entrambe le direzioni di marcia. "A Lecco abbiamo dovuto sopportare un traffico senza precedenti che si è riversato dalla Statale, la più trafficata di Lombardia, sulla nostra rete urbana", denuncia il primo cittadino di Lecco. Lo stesso è successo e succede in tutti i paesi del circondario, attraversati dalle poche alternative percorribili alla 36.

"Occorrono investimenti imprescindibili di livello statale e regionale sulla grande rete di viabilità stradale e sulle opere complementari, come il Quarto ponte a due corsie di marcia e lo svincolo di Pescate, lo sblocco del cantiere della Lecco-Bergamo", sostiene Mauro Gattinoni. Ma non basta. Il sindaco chiede "fondamentali opere di manutenzione" e di "investire rapidamente su reti sostitutive, ad esempio la ferrovia, e quindi su una multimodalità delle opzioni di trasporto: privato, pubblico, gomma, ferro".