Gli ambientalisti in difesa del Galdaloglio: “Rischiamo di perdere la naturalità dell’ecosistema del torrente"

Dolzago, il Circolo Ambiente diffida la Comunità Montana per i lavori lungo il corso d’acqua

Migration

Dolzago (Lecco) – Non bastavano le bombe d’acqua delle ultime settimane, il rischio più grande che corre il torrente Galdaloglio è legato all’uomo e agli interventi decisi per renderlo più sicuro. Almeno per il Circolo Ambiente ’Ilaria Alpi’ che ha inviato una diffida alla Comunità Montana Lario Orientale - Valle San Martino, contro i lavori per la sistemazione delle sponde. Già lo scorso aprile, insieme ad altre associazioni ambientaliste, era stato denunciato il pesante taglio di alberi lungo il percorso del torrente nei territori di Dolzago, Ello e Colle Brianza. A far arrabbiare gli ambientalisti è stata una delibera, approvata lo scorso aprile, che prevede "interventi urgenti e prioritari per la difesa del suolo e la mitigazione dei rischi idrogeologici del territorio lombardo", che prevedono la "rimodellazione del versante e il posizionamento di sistema di drenaggio", oltre alla realizzazione di "nuove difese spondali al piede sul torrente Gandaloglio", per un totale di 800mila euro.

La preoccupazione degli è che il letto e le sponde del torrente vengano deturpate dal punto di vista naturalistico, molto più e in maniera più profonda di quanto causato dal taglio della vegetazione della scorsa primavera. "Devono essere evitati tutti i lavori che prevedano la presenza già dalla fase di cantiere di mezzi meccanici nell’alveo del torrente - concludono gli ambientalisti - la modifica del corso e delle sponde con qualsiasi intervento di rettifica ed escavazione. I rischi, ben evidenti, sono infatti quelli di perdere la naturalità dell’ecosistema del torrente".