Lecco, 13 dicembre 2020 - Il nuotatore lecchese Andrea Oriana è diventato il re del lago Titicaca, il lago al confine tra Perù e Bolivia considerato l’Everest delle acque per le sue condizioni estreme. Lo specchio d’acqua si trova a quattromila metri di quota, le sue acque sono particolarmente fredde e in più un vento impetuoso lo spazza creando grandi onde. Non è un caso che finora nessuno sia riuscito a compiere la traversata a nuoto, un’impresa che il nuotatore lecchese vuole tentare il prossimo aprile.
Andrea Oriana è sulla buona strada, da un mese e mezzo in Perù per allenarsi ieri ha stabilito il nuovo record di nuoto nel lago, a 12 gradi temperatura, compiendo una traversata di oltre 16 chilometri proseguendo ininterrottamente per 5 ore e 11 minuti. Polverizzato il record precedente di 3 ore e 49 minuti stabilito il 26 maggio del 1992 dalla nuotatrice americana Regina Lynne Cox, anche lei abituata a imprese estreme come la traversata dello Stretto di Bering e quella del Capo di Buona Speranza infestato dagli squali.
“Oggi mentre nuotavo, avevo la sensazione che fosse il momento più bello della mia vita, non provavo dolore, solo una grande coordinazione di movimenti e forza di volontà – spiega Andrea Oriana - In questo incedere di grandi emozioni, bracciata dopo bracciata, non sono mai stato solo. Ballando con onde alte più di un metro, vedevo il mondo fermo, immobile, come se non esistesse più. Sentivo l'acqua fluire veloce sotto i miei piedi, una cascata di tuffi da brivido. Ero totalmente concentrato nel momento presente. Fin da bambino sognavo di arrivare dove mai nessuno al mondo era riuscito ad arrivare. Ci ho messo più di 47 anni di vita, ma ce l'ho fatta e credetemi, vedere il mondo da quasi 4000 metri di altezza mi ripaga di tanti sacrifici, che non mi sono mai pesati, perché quando sei mosso dalla passione, tutto è più facile”. Il nuotatore lecchese non ha intenzione di fermarsi qui, anzi proseguirà con ancora più entusiasmo i suoi allenamenti per arrivare, l’aprile prossimo, a tentare la traversata che lo vedrà impegnato per oltre 40 ore in acqua a 12 gradi. Un’impresa al limite delle possibilità umane, ma non per Andrea entrato di diritto tra i nuotatori no limits.