REDAZIONE LECCO

Angelo Fiengo di Bernareggio arrestato a Merate: il presunto complice scagionato

Carabinieri arrestano un 26enne di Bernareggio accusato di tentata rapina e rapina a mano armata. Il suo presunto complice, un marocchino di 29 anni, viene scagionato. Il brianzolo resta in carcere.

MERATE

Lui resta in carcere, il suo presunto complice no, lo ha scagionato. I carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Merate l’altro giorno hanno arrestato Angelo Fiengo, 26 anni di Bernareggio, prima che potesse magari tornare di nuovo alla carica. È accusato di aver tentato di rapinare un’automobilista in un parcheggio di Pagnano puntandole contro una pistola, salvo dover battere in ritirata a mani vuote perché la donna era senza soldi. Due giorni più tardi avrebbe assaltato un bar a Sartirana, questa volta racimolando 120 euro. Con lui i militari hanno ammanettato anche un marocchino di 29 anni di Robbiate, sospettato di essere il suo palo e autista. "No, non è lui – ha però rivelato il 26enne al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecco Salvatore Catalano, durante l’udienza di convalida della misura della custodia cautelare in carcere celebrata ieri -. È stato un altro". Al gip, oltre ad aver spiegato che l’arma utilizzata era un giocattolo da softair, avrebbe pure fischiato il nome del vero complice. Il 29enne è quindi tornato subito di nuovo un uomo libero. Sono comunque in corso accertamenti, sempre da parte degli investigatori di Merate, per verificare ulteriormente se effettivamente non c’entri nulla. Il brianzolo invece resta in carcere. Intanto ha di fatto ammesso di essere lui il bandito incappucciato che il 25 maggio ha tentato di rapinare una donna che stava aspettando un’amica in un parcheggio di Pagnano, e di aver fatto irruzione il sabato subito dopo in un bar di Sartirana. Inoltre lo inchioderebbero sia un paio di testimoni, sia le immagini riprese dalle telecamere del sistema di videosorveglianza comunale, con i video che mostrano la sua Vv Polo sulle scene di entrambi i crimini. Daniele De Salvo