DANIELE DE SALVO
Cronaca

Morti di Annone Brianza nello schianto a Venezia: caso archiviato

L’incidente nautico non ha responsabili. Persero la vita Buzzi, Nicolini e Horn

Fabio Buzzi, tra le vittime dell'incidente

Lecco, 28 febbraio 2020 - È stata una sciagura, a poche centinaia di metri dal traguardo del nuovo record del mondo, l’incidente nautico che si è verificato la sera dello scorso 18 settembre alla bocca di porto di Venezia, in cui hanno perso la vita il campione di offshore e patron della Fb Design di Annone Brianza Fabio Buzzi di 76 anni, il suo amico di lunga data, concittadino e imprenditore come lui Luca “Ciccio” Nicolini di 57 anni e all’olandese 54enne trapiantato in Svizzera Erik Hoorn. Negli sport estremi purtroppo capita. Per questo il magistrato di San Marco Andrea Petroni incaricato del caso ha archiviato l’inchiesta per di omicidio colposo e naufragio avviata subito dopo lo schianto letale contro una diga all’ingresso della laguna: non ha ravvisato reati e nemmeno possibili responsabili.

Gli accertamenti compiuti dai militari della Capitaneria di porto della Guarda costiera hanno infatti escluso irregolarità ad esempio nell’illuminazione e nella segnaletica dello sbarramento e della banchina. È dipeso semmai da un errore umano commesso da chi ha pagato lo sbaglio in prima persona con il prezzo più alto e che, essendo morto, nemmeno sarebbe imputabile. Dalle ricostruzioni è emerso che le tre vittime, ormai in vista dell’approdo al termine della traversata da Monaco a Venezia compiuta in meno di 18 ore e mezza, si stavano già preparando allo sbarco per festeggiare l’impresa e non si sono proprio accorte dell’improvviso ostacolo. Quando l’offshore, progettato dallo stesso Buzzi, lanciato a quasi 150 all’ora, dopo essere decollato a causa dello sbarramento artificiale che si è trasformato in un trampolino, è atterrato sul mare della laguna duro come il cemento, i tre piloti non hanno avuto scampo. L’unico a salvarsi è stato il 57enne Mario Invernizzi “Invernizzo”, iscritto inizialmente nel registro degli indagati come atto dovuto perché il solo superstite, che se l’è cavata perché è stato sbalzato fuori dall’abitacolo, a differenza degli altri rimasti intrappolati nella cabina allagata. Ma mentre la questione penale è chiusa, resta aperta quella civile per eventuali risarcimenti assicurativi.