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Lecco, sperimentazione lungo il torrente Caldone in un punto dove ha ceduto. Coinvolto il Politecnico .
Un argine intelligente, per monitorare i fiumi e avvisare immediatamente del pericolo di inondazioni. Verrà realizzato lungo il torrente Caldone, in un punto dove ha ceduto. Se funzionerà, potrà essere replicato altrove. Si tratta di un argine la cui tenuta è già stata sperimentata altrove, composto da geostuoie antierosione in rete doppia torsione rinforzata e sensori in fibra ottica. Geostuoie e reti doppia torsione rinforzate dovrebbero reggere alla violenza del corso d’acqua, qualsiasi sia la forza e la pressione. I sensori in fibra ottica permetteranno di monitorare in tempo reale la funzionalità e la tenuta della sponda fluviali. È un progetto di ricerca e di prevenzione idrogeologica innovativo: si chiama PreMonHytion - Preventing and monitoring hydrogeological instability, cioè Prevenzione e monitoraggio del dissesto idrogeologico -, a cui aderiscono gli amministratori comunali di Lecco con i colleghi della Regione Moesa, in Svizzera, mentre a sviluppare tecniche e tecnologie sono i ricercatori del Politecnico di Milano. Della partita fa parte anche Legambiente.
"Il nostro territorio è tanto bello quanto fragile – spiega il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni –. Montagne, versanti rocciosi, fiumi, torrenti e percorsi nella natura sono sia il tratto di unicità dell’ambiente meraviglioso in cui viviamo, sia un elemento di maggiore attenzione, anche a causa di eventi climatici sempre più violenti, che possono diventare pericolosi". Proprio per questo nei giorni scorsi Renata Zuffi (nella foto), assessore all’Ambiente, ha dato il via libera all’attivazione del progetto, finanziato con un contributo europeo di 1 milione e mezzo di euro. "Effettueremo lavori di prevenzione importanti e investiremo sulla divulgazione scientifica, sulla formazione e su progetti locali – illustra l’assessore –. Lungo un tratto del Caldone, insieme alla rimozione del materiale presente nella vasca e alla pulizia dell’alveo, rifaremo argine e ponte e allestiremo un’oasi didattica". Lungo l’argine saranno predisposti appunto dei sensori che, attraverso una sistema digitalizzato, terranno monitorato il livello dell’acqua, l’andamento delle sue piene e il trasporto dei detriti per prevenire eventuali criticità.