Casatenovo (Lecco), 26 maggio 2021 – Nove colpi in appartamento in meno di due mesi, quattro a Casatenovo e cinque a Verderio tra novembre e dicembre 2019. Li hanno messi a segno sei albanesi che hanno compiuto complessivamente almeno 62 furti in abitazioni e 2 rapine in casa in quindici province del Nord Itala, tra cui quella di Lecco appunto e poi Varese, Milano, Bergamo, Brescia e Pavia in Lombardia, Venezia, Verona e Padova in Veneto, Parma, Ferrara e Rimini in Emilia Romagna, Verbania, Novara e Alessandria in Piemonte. Quattro di loro sono stati identificati, individuati e arrestati: sono un 36enne che era già ai domiciliari a Mozzate nel Comasco, un 35enne di Savona e un coppia di 27 anni lei e di 33 lei che risultano domiciliati a Segrate. Li hanno arrestati mercoledì all'alba i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Verbania. Gli altri due ricercati invece al momento sono riusciti a far perdere le proprie tracce. Probabilmente sono scappati all'estero.
Durante gli accertamenti e la retata gli investigatori hanno trovato un fucile leggero d'assalto depotenziato H&K calibro 223 con due caricatori e 34 cartucce e una pistola semiautomatica Beretta 9x21 con due caricatori e 15 cartucce. Le rami erano con i colpi in canna e pronte all'uso. “La pistola, a dimostrazione della loro estrema pericolosità era stata riposta nella tasca porta oggetti di uno dei sedili anteriori, quindi potenzialmente pronta all’uso”, conferma il colonnello Alberto Cicognani, comandante provinciale di Verbania. Sono stati recuperati anche vestiti griffati, gioielli, e orologi di marca rubati oltre a un vero e proprio arsenale di attrezzi da scasso. Le indagini sono durate tre mesi, sia alla vecchia maniera con pedinamenti, appostamenti, fotografie e video di nascosto, sia con intercettazioni e analisi di immagini di vari sistemi di videosorveglianza.
Le indagini sono scattare in seguito ad una tentata rapina commessa la sera del 7 novembre 2019 a Gignese provincia di Verbania, dove i banditi, che hanno minacciato con un coltello la legittima inquilina di una villa che li aveva sorpresi all'opera, hanno utilizzato una Alfa Romeo Stelvio. Lo stesso suv è stato notato anche in altri paesi dove sono stati denunciati altri episodi analoghi. Poche sere dopo, l1 novembre, è stato poi intercettato a Carpugnino, sempre nel Verbano, ma i ricercati, tallonati dai militari di Arona che hanno speronato, sono riusciti lo stesso a scappare sebbene a piedi. Grazie agli elementi e alle tracce riscontrare sulla Stelvio gli investigatori sono tuttavia almeno riusciti a identificare i fuggiaschi. “Erano estremamente mobili su tutto il Nord Italia, grazie anche all’utilizzo di veicoli rubati di grossa cilindrata, ai quali cambiavano spesso le targhe, anch’esse rubate, per rendere più difficoltoso il riconoscimento su strada, utilizzando i telepass per spostarsi velocemente in autostrada senza fermarsi a pagare pedaggi”, spiega il tenente colonnello Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo investigativo, che abita a Merate, in provincia di Lecco, dove è stato da capitano comandante di compagnia.