DANIELE DE SALVO
Cronaca

Marzouk ricomincia dai bus di Lecco. “Qui sono solo Azouz, non quello della strage”

Dopo anni di dolori e problemi, il 42enne che nel 2006 a Erba perse moglie, figlio, suocera e vicina, è pronto a ripartire facendo l’autista di bus. “Per la prima volta vengo considerato per quello che sono”

Azouz Marzouk

Azouz Marzouk

Lecco – "Per loro sono solo Azouz. Non sono “quello della strage di Erba”. Sono Azouz e basta e mi piace. Sono gli unici che mi hanno dato fiducia”. Si sfoga, ma è anche finalmente “felice e a proprio agio”, Azouz Marzouk, 42 anni, che l’11 dicembre 2006, nella strage di Erba, ha perso tutto: il figlio Youssef che aveva solo 2 anni, la moglie Raffaella che non ne aveva ancora 30, la suocera 56enne Paola Galli e la vicina 55enne Valeria Cherubini.

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Raffaella Castagna con il piccolo Youssef

Dopo il dolore, gli ingiusti sospetti iniziali, i guai con la giustizia per droga, le nottate folli con Fabrizio Corona e Lele Mora, l’esperienza fallita come barista, l’espulsione dall’Italia e il rimpatrio per 10 anni in Tunisia, il suo Paese d’origine, ora sembra aver trovato il proprio posto. Anzi, la sua strada o, meglio, le strade, quelle di Lecco, che percorrerà come autista di autobus di Linee Lecco, la municipalizzata del servizio di trasporto pubblico urbano. Sta frequentando la Driver academy per diventarlo, un corso di formazione di 320 ore in 20 settimane. “Devo superare i tre esami per ottenere la patente D e la Cqc”, racconta. La Cqc è la Carta di qualificazione del conducente.

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"Studio, mi sto preparando e, quando sarò abbastanza pronto e, non appena sarà possibile, sosterrò gli esami”, spiega Azouz. Nel frattempo è già stato assunto part-time. Una volta diventato autista, il contratto verrà trasformato in full-time, come prevede il percorso che sta affrontando insieme ad altri che erano disoccupati come lui. “A Linee Lecco sono stati gli unici a darmi fiducia – dice –. Mi considerano per chi sono, non per quello che mi è successo, quello che ho fatto o per chi ero prima. Per tutti sono semplicemente Azouz, non “quello della strage di Erba“. Nessuno mi guarda strano o con curiosità come per chiedermi qualcosa”.

Azouz a Lecco non solo diventerà autista, perché qui ha scelto anche di mettere radici: ha preso casa e abita con Michela, sua moglie, sposata proprio durante il rimpatrio in Tunisia nel 2009, quando lei aveva 21 anni. "Abbiamo tre splendide figlie – spiega orgoglioso –. La più grande ormai è una signorina, ha 14 anni, la seconda ne ha 10 e la piccolina ne ha 8. Voglio diventare autista per loro, sono la mia vita, mi hanno dato la forza di ricominciare. E voglio diventare autista di Linee Lecco e continuare a lavorare con loro. Glielo devo, perché sono veramente gli unici che mi hanno accettato e dato un’opportunità. Non mi era mai capitato prima. Spero di non deluderli”.