Lecco, 26 gennaio 2024 – Baby Gang è stato di nuovo arrestato. Ora è ai domiciliari con braccialetto elettronico. Baby Gang, nome d'arte del rapper di 22 anni Zaccaria Mauhib, era sottoposto all'obbligo di dimora a Lecco, dopo essere stato condannato a 5 anni e 6 mesi di carcere per una sparatoria nell'ambito di un regolamento di conti tra trapper rivali in corso Como a Milano nel 2022. Stando all'ordinanza con cui i giudici della settima penale di Milano (presidente del collegio Marco Tremolada) hanno sostituito la misura cautelare dell'obbligo di dimora con quella degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, nei giorni scorsi, il trapper avrebbe sparato ad un suo amico, ferito con un “colpo di arma da fuoco alla gamba sinistra”.
“Ha sparato a un suo amico”
La vicenda sarebbe avvenuta tra il 16 e il 17 gennaio scorso, nell'abitazione del trapper. A rimanere ferita sarebbe stata una “persona che si definisce sua amica, attinta da 'colpo di arma da fuoco alla gamba sinistra’”. L'amico avrebbe messo a verbale che è stato ferito per l'uso “di arma da parte di Mouhib”, ma non ha presentato denuncia. A casa del trapper, poi, gli investigatori hanno trovato “una pistola ad aria compressa con relative munizioni metalliche” e non un'arma da fuoco. Il trapper, comunque, scrivono i giudici, "aveva negato qualsiasi detenzione” di armi.
“È inaffidabile”
Il nuovo episodio che lo ha visto coinvolto ha portato all'aggravamento della misura, come chiesto dal pm Francesca Crupi, titolare delle indagini sugli scontri tra bande di trapper, per il “pericolo di reiterazione di fatti analoghi”. I giudici evidenziano la “pervicacia” di Baby Gang nel “procacciarsi e utilizzare” armi, oltre alla sua “inaffidabilità”. E spiegano che in casa, quando l'amico è stato ferito, c'erano pure due “coimputati” del 22enne, condannati anche loro nel processo sulla sparatoria di due anni fa.
“Violato l’obbligo di dimora”
Non solo, l'artista avrebbe ripetutamente violato l'obbligo di dimora, come tra l'altro testimoniato da numerosi video e reels pubblicati sul suo profilo Instagram e su quelli dei suoi fans.
Revocate le autorizzazioni concesse
Il Tribunale ha così anche revocato le autorizzazioni concesse al 22enne e relative alla sua attività musicale, come quelle per i concerti che aveva in programma. Nelle “autorizzazioni concesse” al 22enne era consentito uscire la sera, incidere in studio e presenziare alle uscite promozionali (per ora). Tutto ciò non gli sarà più concesso ed è forte a rischio il concerto del 6 maggio ad Assago, il suo più grande evento finora che era stato programmato per presentare al pubblico il nuovo album. Il concerto del 6 maggio non era ancora stato formalmente autorizzato, perché la data era ancora distante nel tempo, ma ovviamente sarà difficile per lui ormai ottenere un via libera.
Baby gang, una vita tra musica e violenze
E' da quando era un ragazzino che Baby Gang ha cominciato ad avere i primi problemi con la legge. La prima volta è stato fermato nel 2012, quando aveva appena 11 anni, per aver rubato abiti in alcuni negozi di abbigliamento di Torino. Poi il coinvolgimento in rapine sui treni, l'aggressione a un poliziotto, le accuse di istigazione alla violenza con i suoi video in cui mostra armi e scimmiotta i Narcos, infine la rissa con sparatoria a Milano nel luglio 2022.
In mezzo il riformatorio, le case famiglia, il carcere vero, ma soprattutto i primi singoli, seguiti dagli album, con canzoni da milioni di visualizzazioni e la collaborazione con Guè, Emis Killa, Ghali, Rondodasosa, Baby K, Lazza, artisti di successo dei quali è diventato collega a pieno titolo. E più infrange la legge, più la sua fama cresce.