DANIELE DE SALVO
Cronaca

Baby Gang e ElGrandeToto e i video violenti video girati nelle case Aler: ogni notte è un incubo armato

A Calolziocorte le riprese tra i portici, i giardinetti e le case popolari. Un incubo per i residenti: fuochi d’artificio, petardi, feste e droni serali

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Zaccaria Mouhib 23 anni in arte Baby Gang ha comprato casa nella sua Calolziocorte

Calolziocorte (Lecco), 2 dicembre 2024 – Fucili d’assalto, pistole, proiettili blindati, spari. Come negli anni ‘70 e ‘80. All’epoca erano dei mafiosi mandati al confino. Oggi sono gli Ak-47, le semiautomatiche, le munizioni full metal jacket e i colpi esplosi di Baby Gang, Zaccaria Mouhib, 23 anni, il trapper più daspato e seguito d’Italia, scarcerato in estate e tornato nella sua Calolziocorte, dove ha comperato casa. E non solo di Baby Gang. Anche di ElGrandeToto, Taha Fahssi, 27enne marocchino che con lui ha pubblicato un nuovo singolo. Il video, da 5 milioni di views in poche settimane, lo hanno girato proprio lì, tra i portici, i giardini e i garage dei casermoni di via Di Vittorio, le case popolari: armi in pugno, spinelli in bocca, scene di lotta e guerriglia urbana, fuoriserie... L’arsenale dei primi, i mafiosi, era vero, quello dei secondi, i rapper, no. Però non si sa mai, non ci sono tappini rossi sulle canne e loro si atteggiano a gangster e quanti lì ci abitano, che già faticano ad arrivare a fine mese, non vogliono altre rogne.

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Carabinieri, poliziotti, agenti della Locale passano di continuo: trovarsi con gli amici, cantare, ballare tuttavia non è reato e tenere a bada decine di ragazzini che arrivano da mezza regione pronti a tutto per compiacere i loro idoli e apparire in una loro clips non è semplice. Quasi ogni giorno, ogni sera e ogni notte è un incubo a occhi aperti. Set improvvisati, fuochi d’artificio, petardi, feste, party, droni per le riprese...

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“Una situazione di non facile gestione – ammette Luca Caremi, assessore alla Sicurezza –. Abbiamo installato telecamere per monitorare la situazione e avrebbero dovuto posizionarle anche quelli dell’Aler, ma sono stati rubati i cablaggi. Con gli educatori di una cooperativa sociale abbiamo avviato un progetto pilota, quando poi però arriva qualcuno al volante di una Lamborghini fiammante, tutto il lavoro svolto con pazienza sfuma. Sarebbe bello che chi ha raggiunto fama e successo dia un esempio positivo”. Invece più nei video si vedono Kalašnikov, botte, auto sfrecciare veloci e più like e condivisioni aumentano sui social. “Temo sia lo show business”, sospira l’assessore.