Ballabio (Lecco), 30 settembre 2019 - Se si è salvato lo deve ai suoi vent’anni e alla paura che l’ha fatto correre come un gatto in mezzo agli alberi, schivando i proiettili che gli fischiavano attorno alle orecchie e gli hanno mozzato due dita della mano sinistra. Stanno indagando per tentato omicidio nei confronti di un giovane di marocchino gli inquirenti della Questura di Lecco che hanno ricostruito l’ultimo agguato, a colpi di arma da fuoco, avvenuto nei boschi della droga. In questo caso l’agguato, che poi sarebbe una rapina, è avvenuto nei pressi di Ballabio, una delle zone tristemente note per lo spaccio di sostanze stupefacenti, punto di riferimento per i tossicodipendenti della provincia e anche per quelli in trasferta dal Milanese. L’episodio è avvenuto qualche giorno fa ed è stato denunciato dallo stesso ragazzo che dopo essere sfuggito alla rapina culminata in agguato è ricorso alla cura dei sanitari all’ospedale di Lecco, dove si trova ricoverato.
La ferita di arma da fuoco alla mano non è sfuggita ai medici e in breve al capezzale del giovane sono arrivati anche gli agenti della Questura che hanno raccolto il suo racconto. Tutto è avvenuto qualche giorno fa nei boschi attorno al paese, il giovane marocchino che è incensurato e si trova nel nostro Paese con un regolare permesso di soggiorno aveva appena ceduto un paio di dosi a due tossicodipendenti quando alle sue spalle sono comparsi due uomini armati di revolver. I due tenendo sotto tiro lo spacciatore e due clienti si sono fatti avanti e hanno minacciato il giovane pusher intimandogli di consegnare loro tutto il denaro che aveva con sé. Il ragazzo ha ubbidito, ma uno dei due rapinatori non contento ha alzato l’arma e per prendere la mira, allora il ragazzo intuendo che rischiava la vita si è messo a correre a perdifiato. La reazione deve aver sorpreso gli aggressori che hanno sparato ma non sono riusciti a colpirlo, se non a una mano. Nel frattempo si sono dileguati anche i due clienti, due tossicodipendenti italiani che sono stati rintracciati. Gli inquirenti sono sulle tracce dei rapinatori che rischiano un’incriminazione anche per tentato omicidio visto che hanno mirato per uccidere. Si indaga nell’ambiente della criminalità legata allo spaccio di sostanze stupefacenti, non è da escludere che i due volessero dare una lezione al ragazzo disposti anche a ucciderlo pur di affermare il controllo del territorio.