DANIELE DE SALVO
Cronaca

Base jumper morto dopo il salto dal Forcellino: “Traiettoria sbagliata, così David è morto”

Abbadia Lariana, un errore umano è costato la vita al 32enne americano David Kimball. Lo confermerebbero le immagini riprese dalle action cam che indossava

Le immagini riprese dalle action cam che indossava per filmare l’impresa sono state fondamentali

Le immagini riprese dalle action cam che indossava per filmare l’impresa sono state fondamentali

Abbadia Lariana (Lecco) – Un errore umano. Quando David si è accorto di essere fuori traiettoria, ha aperto la vela, ma ormai era tardi: si è schiantato contro la roccia e poi è precipitato a terra senza possibilità di scampo, senza che il paracadute riuscisse a gonfiarsi per sostenerlo e attutire almeno in parte l’impatto al suolo. Lo confermerebbero le immagini riprese dalle action cam che indossava per filmare l’impresa sua e degli altri amici con cui stava volando. “Lesioni incompatibili con la vita”, recita il referto stilato dai soccorritori.

Il caschetto che indossava si è frantumato e David ha riportato un trauma cranico e un trauma facciale che probabilmente si sono rivelati fatali, oltre a numerose altre lesioni, sebbene quando è stato recuperato fosse integro, a differenza di Alessandro Fiorito, il base jumper di 62 anni Gallarate morto lo scorso febbraio sempre dopo essersi lanciato dal Forcellino, il cui corpo era stato invece trovato smembrato.

David, che si cognome si chiamava Kimball, abitava a San Diego, California. Aveva compiuto 32 anni il 10 giugno. Era un paracadutista, un base jumper e praticava altri sport estremi. Era venuto in Italia apposta per saltare dal Forcellino con la sua tuta alare, come il Dean Potter, uno dei più forti sportivi estremi, il primo a volare dal Forcellino, mancato nel 2015 a 43 anni anche lui in seguito a un incidente con la tuta alare. David non era solo, era con altri base jumper, che si sono lanciati in gruppo con lui: sono statiloro a lanciare l’allarme nel primo pomeriggio di martedì, sia perché mentre sfrecciavano nell’aria hanno scorto che qualcosa non andava, sia perché lui non è mai atterrato nel parcheggio in riva al lago dove invece avrebbero dovuto ritrovarsi tutti.

Pure lo smartwatch che portava al polso ha avvisato in automatico che c’era un problema, perché non rivelava più movimenti né segni vitali ed ha così inviato un messaggio di allerta, insieme alle coordinate con la posizione di dove David è stato poi ritrovato, accanto alla vela del suo paracadute. Il feretro di David è stato subito restituito ai familiari, perché non sono stati disposti altri accertamenti.