DANIELE DE SALVO
Cronaca

Merate, batosta alla fine della scuola: al Viganò solo uno su tre ce la fa

La preside dell’istituto tecnico commerciale Manuela Campeggi prima di lasciare l’incarico: "Ormai siamo diventati il raccoglitore di tutte le esigenze. I problemi degli studenti scaricati su di noi".

Tempo di scrutini finali a scuola

Merate (Lecco) – Uno su tre ce la fa. Potrebbe essere la versione rielaborata del Francesco Viganò di Merate del successo di Gianni Morandi del 1985 cantata dai ragazzi e dalle ragazze della 3^A davanti ai tabelloni degli scrutini finali dell’anno scolastico pubblicati nei giorni scorsi. Solo uno su tre di loro infatti ce l’ha fatta ed è stato promosso subito. Gli altri sono stati o bocciati o rimandati a settembre.

Non sono stati ammessi in quarta senza possibilità di appello in 9, altrettanti se la giocheranno agli esami di riparazione dopo un’estate di studio per saldare i debiti, appena mentre 9 superstiti hanno conquistato il lasciapassare diretto per la classe successiva. È un record negativo senza pari in provincia. Se dipenda dai postumi e dalle conseguenze della dad da lockdown da Covid, oppure ragazze e ragazzi non abbiamo proprio studiato, piuttosto che siano stati i professori eccessivamente severi e pretenziosi, non si sa. Magari è il risultato è la media di un mix di fattori, proprio come i votacci in pagella. Di certo i docenti si stanno interrogando sul disastro didattico ed educativo, poiché rappresenta una bocciatura anche per tutti gli insegnanti.

Per questo la preside dell’istituto tecnico commerciale statale meratese Manuela Campeggi, prossima ormai alla pensione, prima di lasciare l’incarico e passare il testimone a chi prenderà il suo posto, probabilmente procederà ad un rimpasto dei prof, smistandoli almeno in parte. "La scuola è cambiata in peggio – sospira lei -. Ormai è diventata il raccoglitore di tutte le esigenze; quando ci sono problemi con i ragazzi che non si sa come risolvere, li scaricano tutti su di noi".

Pure tra i primi del Francesco Viganò c’è stata comunque una strage: su trecento di una dozzina di classi di vari indirizzi, una sessantina sono stati respinti o rimandati a settembre. Leggermente meglio è andata al vicino liceo Maria Gaetana Agnesi: su 250 primini, i non promossi sono stati 24, poco meno del 10%. All’Alessandro Greppi di Monticello Brianza invece i bocciati complessivamente sono stati il 7% e i rimandati il 16%, con percentuali tuttavia più alte sempre tra i primini, in parte perché, come in tutti gli istituti, si sono iscritti a indirizzi non in linea con le loro peculiarità, nonostante i consigli e le indicazioni dei professori delle medie.