Bellano, 17 aprile 2019 - Lanciò i sassi contro un treno alla stazione di Bellano, 23enne condannato a 9 mesi di reclusione e a un primo risarcimento di 3mila euro per Trenord. I fatti risalgono al 4 novembre 2016, quando sulla linea Sondrio-Lecco il controllore ferma V.B.C. che è senza biglietto, nasce un battibecco e il giovane viene fatto scendere alla stazione di Bellano. All’inizio tutto sembrava andare tranquillo, con il giovane che aveva evitato la sanzione, invece una volta a terra si scatenò una veemente reazione. Il 23enne andò in testa al treno, fermo al binario 2 della stazione di Bellano, raccolse un sasso della massicciata e lo scagliò contro il vetro della locomotiva, scheggiando un vetro. Il treno venne fermato per gli accertamenti e il giovane venne subito individuato e denunciato per interruzione di pubblico servizio, danneggiamenti e anche vandalismi alle panchine di Bellano.
Durante il processo sono stati ricostruiti i fatti e l’accusa condotta dal pubblico ministero Mattia Mascaro ha chiesto la condanna a 8 mesi e una multa. Invece il difensore di V.B.C., l’avvocato Aurelio Molteni, ha chiesto l’assoluzione o in subordine il minimo della pena. Il giovane - secondo l’avvocato Molteni - aveva occupato i binari solo il tempo necessario al lancio del sasso, mentre i danneggiamenti non sono stati provati. Il legale di Trenord - costituitasi parte civile - al termine della discussione ha chiesto una provvisionale di tremila euro in attesa di definire l’ammontare del risarcimento in sede civile. Inoltre V.B.C. doveva rispondere anche di vandalismo per aver scritto su panchine del paese lacustre. I carabinieri avevano notato delle scritte sulle panchine in riva al lago e le avevano associate al 23enne. In aula non sono state accertate responsabilità a lui riconducibili su questa vicenda. Sia il Pm che il difensore hanno chiesto l’assoluzione per il terzo capo d’imputazione. Ieri - dopo le repliche e la camera di consiglio il giudice Martina Beggio ha letto la sentenza: V.B.C. è stato condannato a 9 mesi e a un risarcimento di 3 mila euro a Trenord.