DANIELE DE SALVO
Cronaca

Il bilancio del soccorso alpino di Lecco: morti 34 scalatori, in un anno salvate 509 persone in montagna

Le missioni sono state 445, anche nelle province di Como, Varese e Pavia, e hanno coinvolto i volontari per un totale di 7.343 ore. “I nostri 250 tecnici hanno messo a disposizione quasi mille giornate”

Il soccorso alpino lecchese è intervenuto anche in altre province lombarde

Il soccorso alpino lecchese è intervenuto anche in altre province lombarde

Lecco, 12 gennaio 2025 – Più di 500 persone salvate in un anno dagli angeli del Soccorso alpino della XIX delegazione lariana sulle montagne del lago di Como, della provincia di Varese e dell’Oltrepò pavese. Non sono riusciti a salvare tutti: per 34 era tardi, precipitati in dirupi, stroncati da malore, rimasti dispersi per troppo tempo oppure vittime di gesti estremi e sono stati recuperati senza più vita. Nel 2024 gli oltre 250 tecnici volontari della XIX Lariana hanno partecipato a 445 missioni di salvataggio e soccorso 509 persone: 130 gli interventi dei volontari della stazione di Valsassina e Valvarrone, 112 di Lecco, 69 del Triangolo lariano, 51 del Lario orientale e Ceresio, 38 di Varese, 27 di Dongo, 18 di Pavia Oltrepò.

Impegno al massimo

Un'attività immensa. “Il numero di ore messo a disposizione dai volontari della Lariana è stato di 7.346”, spiegano dal Soccorso alpino e speleologico lombardo. Sono pari a un migliaio di giornate di lavoro, ma gratuite. “A livello individuale – proseguono dal Cnsas lombardo – sono stati attivati 1.912 volte”. Senza contare le esercitazioni. Le principali cause degli incidenti sono le cadute, 123, mentre le persone scivolate sono state 54 e 12 le precipitate. 

Molti interventi, con un poco di accortezza, preparazione e pianificazione molto probabilmente si sarebbero potuti evitare: le squadre di recupero sono dovute correre in soccorso di 92 persone che si sono perse, 69 che sono state male spesso per il caldo, 25 incapaci a proseguire, 14 sfinite dalla fatica e 8 che hanno tardato a rientrare. Per loro i soccorritori hanno piantato in asso lavoro, mogli e mariti, compagne e compagni, figli, di giorno, di notte, in settimana, durante i week end e le feste comandante, con ogni condizione meteo, rischiando anche la vita per fare in fretta e raggiungere chi era in pericolo anche in punti spesso insidiosi.

“Per tipo di attività, sono stati aiutati 268 escursionisti e 36 alpinisti, 26 alpigiani, 21 cercatori di funghi, 18 mountaibiker, 21 scalatori sportivi, 8 in ferrata e 7 base jumper e piloti di parapendio”, continuano nel tracciare il bilancio. Per quanto riguarda l’identikit di quanti sono stati soccorsi, gli stranieri sono stati una settantina e le donne 130, mentre gli italiani 435 italiani di cui 378 maschi.