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Cronaca

Perde il figlio all’ottavo mese di gravidanza, disposte le analisi su feto e placenta: “Sia un campanello d’allarme”

Merate, si dovrà determinare se la mamma ha ricevuto cure adeguate e se sono stati compiuti errori. Il Pd chiede di rivedere la gestione delle emergenze: “Servono garanzie precise sul Mandic”

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La donna si era rivolta al Mandic

Merate (Lecco) – Toccherà ai medici, attraverso l’analisi della placenta e del feto, determinare cosa non ha funzionato martedì pomeriggio nella catena dei soccorsi che si sono attivati quando una donna di 33 anni di Robbiate all’ottavo mese di gravidanza, si è rivolta al Pronto soccorso del San Leopoldo Mandic per una grave emorragia. Siccome il Punto nascita del presidio sanitario è stato chiuso nel maggio scorso la donna è stata stabilizzata e trasferita d’urgenza in ambulanza all’ospedale Manzoni di Lecco, quando ormai era passata un’ora, qui è stata sottoposta a parto cesareo ma il piccolo è nato morto.

La tragedia, al di là dei risvolti penali, ha suscitato un grande dibattito anche in regione. “Esprimiamo la nostra più sincera vicinanza alla famiglia - spiegano il consigliere regionale del Pd Gianmario Fragomeli e la responsabile provinciale della sanità Michela Mucci - Si tratta di una vicenda che ci addolora e preoccupa. Per tutti deve essere un campanello d’allarme che, in attesa delle verifiche su quanto realmente accaduto, deve spingerci ad approfondire la gestione delle emergenze al Mandic, che rischia, altrimenti, di non essere più in grado di svolgere la funzione di ospedale di primo livello. La chiusura di diversi reparti, tra cui quello di ostetricia, che non rispondeva più ai requisiti previsti per il numero ridotto di parti, rischia di mettere in seria difficoltà il pronto soccorso che non può più contare sull’appoggio dei diversi specialisti”.

La richiesta all’Asst di Lecco è di provvedere al più presto per garantire interventi rapidi e sicuri per le emergenze anche al Mandic. “Occorre riorganizzare il Piano di organizzazione aziendale strategico a cui sta lavorando la direzione dell’Asst. Il nuovo piano dovrà prevedere un focus sulla riorganizzazione del Mandic in grado di garantire accessi sicuri ai 120mila cittadini del suo bacino”.