Osnago (Lecco), 4 ottobre 2024 – E' vivo, ed è quasi un miracolo, ma resta ricoverato in prognosi riservata il bambino di 4 anni di Osnago che ieri pomeriggio è precipitato dal balcone di casa al secondo piano. I medici e i sanitari del reparto di Terapia intensiva pediatrica dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo che si stanno occupando i lui, al momento lo tengono in coma farmacologico. Lo hanno sedato e intubato per sostenere i suoi parametri vitali, evitare che il suo fisico si affatichi ulteriormente ed essere pronti a intervenire in caso di eventuali complicanze. Nonostante le sue condizioni siano critiche, il quadro clinico risulta stazionario: non è migliorato nelle ultime 24 ore, però non è neppure peggiorato.
L'incidente
Il bimbo è figlio di giovani genitori stranieri, arrivati in Italia dalla Nigeria, al termine di un lungo e pericoloso viaggio della speranza, attraverso l'Africa e il Mediterraneo. Il papà lavora, la mamma di occupa di lui, che frequenta la scuola materna, e di un fratellino maggiore, il primogenito, che invece va alle elementari. Probabilmente aveva lasciato solo il figlio più piccolo appena per un paio di minuti, giusto il tempo di scendere fino al piano terra della palazzina dove abitano per andare incontro proprio al più grandicello di ritorno da scuola. Il piccolo sembra che stesse giocando e che si sia arrampicato su una scala a pioli appoggiata al parapetto della terrazza o comunque sulla balaustra: si è sbilanciato, ha peso l'equilibrio ed è voltato di sotto da una decina di metri di altezza.
I soccorsi
Si è schiantato a terra di pancia e ha picchiato anche la testa. E' atterrato sull'asfalto a lato della strada sottostante, dove solitamente vengono parcheggiate le auto dei residenti. “Ho sentito un tonfo secco e poi un pianto a dirotto”, ha raccontato un testimone. Il bimbo è stato soccorso dai sanitari dell'eliambulanza di Bergamo e dell'autoinfermieristica di Merate. Era cosciente, nonostante i gravi traumi. Dopo essere stato stabilizzato è stato trasferito d'urgenza al Papa Giovanni XXIII con il mezzo d'emergenza aereo. Le chance che si possa riprendere sono buone. Bisognerà tuttavia comunque valutare le possibili conseguenze. Sul posto anche i carabinieri e gli agenti della Polizia locale. Dalle prime ricostruzioni si è trattato di un incidente domestico.