
Simone Bonfanti
Merate (Lecco), 11 luglio 2017 - Ha raggiunto la media di 456,96 chilometri all’ora in caduta libera, con un picco di oltre 500 km/h. Nemmeno il pilota di una Bugatti Veyron in pista o i passeggeri del treno a lievitazione magnetica Maglev di Shanghai riescono a correre tanto. Si tratta del record italiano di velocità di paracadutismo e lo ha stabilito il 29enne di Merate Simone Bonfanti, senza alcun aiuto né un equipaggiamento particolare, semplicemente buttandosi in picchiata da un aereo da 4mila metri di quota, a testa in giù - o in “head down” per poi aprire la vela solo all’ultimo momento, a circa mille metri dal suolo.
Il risultato è ancora più sorprendente se si considera che il nuovo recordman azzurro ha cominciato a lanciarsi solo nel 2013, eppure, nel giro di nemmeno un lustro è riuscito a trasformarsi in un una sorta di proiettile umano. «Ho iniziato a praticare paracadutismo relativamente di recente – spiega Simone, che vanta all’attivo già quasi settecento lanci -. In generale prediligo gli sport estremi e amo le sfide, ma ancora di più mi piace pormi degli obiettivi che sembrano irraggiungibili». Il Flash del paracadutismo tricolore è entrato a far parte del Guinnes nazionale a Dunkeswell, in Inghilterra, in occasione dell’ultima tappa dell’Issa, l’International speed skydiving association world series. «Mi sono allenato molto, effettuo più lanci quasiogni settimana, prima a Reggio Emilia e poi dal campo di Cremona. Nella mia disciplina conta soprattutto la tecnica e l’assetto da mantenere, mentre la forza fisica è secondaria, sebbene la pressione che esercita l’impatto con l’aria sia notevole: Per rendersene conto basta pensare a quando in autostrada si mette una mano fuori dal finestrino dell’auto». La velocità media viene calcolata nel cosiddetto chilometro lanciato, tra i 2.700 e i 1.700 metri d’altezza, tramite due particolari altimetri e un software omologato.
Il paracadutista meratese, l’unico atleta tricolore in gara, ha percorso il “miglio veloce” a circa 127 metri al secondo: ci messa ha messo nemmeno 8 secondi, mentre l’intero volo è durato meno di un minuto, meno del tempo per sorseggiare una tazzina di caffè, dal lancio, fino a quando a quando ha cambiato assetto per rallentare e poi all’apertura della vela, al suo dispiegamento e infine all’atterraggio. «In qualche modo sapevo che sarei riuscito nella mia impresa, ero certo che sarebbe stata alla mia portata». Il prossimo obiettivo è quello di superare i 500 km/h di velocità media, magari entro la fine del 2017.