Bulciago (Lecco) - La guerra per il controllo delle piazze della droga si combatte in strada in Brianza. È guerra vera, a colpi di pistola. Ci vanno di mezzo anche vittime innocenti.
Domenica sera un magrebino di 28 anni, che sarebbe invischiato in giri di spaccio, è stato colpito al collo con un proiettile sparato a distanza. Stava scappando a tutta velocità al volante di una Toyota Yaris sulla 342 Briantea Como–Lecco a Bulciago. A premere il grilletto, con un braccio proteso fuori dal finestrino e l’altro stretto sul volante di Bmw vecchio modello come nelle scene dei polizieschi, si presume sia stato un altro spacciatore che lo stava inseguendo per un regolamento di conti. Dopo essere stato ferito e quasi ucciso, il 28enne ha travolto marito e moglie di 39 e 35 anni che viaggiavano su un’altra Yaris, la cui unica colpa è stata quella di trovarsi sulla sua traiettoria. I due sono rimasti incastrati tra i rottami. Li hanno dovuti liberare i vigili del fuoco per affidarli ai sanitari di Areu. Se la sono fortunatamente cavata con un trauma toraco-addominale lui e policontusioni lei.
Il vero bersaglio della sparatoria è invece ricoverato in prognosi riservata in ospedale al Sant’Anna di Como. Ha riportato traumi al cranio e al torace, oltre che una ferita al collo dove è stato colpito. È stato operato d’urgenza per estrarre il proiettile e bloccare l’emorragia alla gola che lo stava dissanguando e soffocando. Non si è ancora ripreso, tuttavia è piantonato a vista. "Sembrava il far west", ha raccontato una testimone che ha assistito all’inseguimento e alla sparatoria, a cui all’inizio nessuno voleva credere.
"Non è mai successo nulla del genere prima – commenta allibito il sindaco di Bulciago Luca Cattaneo –. Spero non si ripeta mai più". L’inseguitore che ha fatto fuoco, rischiando di colpire altri automobilisti di passaggio, avrebbe esploso diversi colpi: almeno un paio sono andati a segno nel portellone del baule della macchina del suo bersaglio, uno invece ha centrato il suo obiettivo, innescando la carambola in cui sono rimasti coinvolti i due incolpevoli marito e moglie.
Il 28enne è un clandestino, guidava una macchina in leasing. Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Lecco, coordinati dal sostituto procuratore Simona Galluzzi, sono in corso. La pista battuta è quella appunto di una faida di droga. "Purtroppo il fenomeno dello spaccio è pressante, specie sulla Statale 36 Milano-Lecco – ammette il sindaco -. È una lotta senza fine. Ma se ci sono tanti spacciatori e se sono pronti a sparare è perché la richiesta di droga è impressionante e i soldi in ballo sono evidentemente parecchi".