REDAZIONE LECCO

Cala il sipario su Castello Prinetti, simbolo della città

I pochi inquilini se ne andranno. Tenerlo aperto costa troppo. e la parrocchia deve chiudere

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L’ultimo atto è in corso e su Castello Prinetti sta per calare definitivamente il sipario. I pochi inquilini del simbolo di Merate entro fine anno dovranno lasciare il palazzo, mentre i volontari delle associazioni se ne sono già andati, come prima di loro le bambine e le ragazzine dell’oratorio femminile e gli alunni del catechismo. Resteranno solo gli alpini a presidiare l’antico maniero che con la sua inconfondibile torre circolare come un faro domina la città e l’intera Brianza. Tenere aperto il castello, che appartiene alla parrocchia centrale di Sant’Ambrogio, costa troppo, è un lusso inutile che il prevosto don Luigi Peraboni non può e non vuole più permettersi, le priorità e le emergenze sono altre specie in tempi di crisi. "Almeno potremo risparmiare qualcosa dalla disdetta delle utenze, continuano a pagare solo i costi fissi", spiega con rammarico il curato, che lascia intendere che si tratterà di una vera e propria serrata, se necessario con tanto di transenne tutt’attorno. La speranza, condivisa anche con i porporati della Curia milanese, era quella di vendere in blocco l’immobile: qualche investitore sembrava anche interessato all’affare ma poi si sono tutti tirati indietro perché ristrutturare costa troppo e i vincoli limiterebbero i guadagni di una eventuale operazione immobiliare. Si tratta di un edificio talmente particolare e insieme importante che del resto risulta difficile perfino stimarne un valore: quando nel 1946 il parroco dell’epoca don Angelo Longoni lo acquistò dai Prinetti della casata del ministro del Regno d’Italia e fondatore di una casa automobilistica Giulio Nicolò Prinetti Castelletti e dell’eroe della Liberazione capitano Gino Prinetti, lo rilevò già ad un prezzo solo simbolico. In molti stanno ora tirando la fascia tricolore al sindaco Massimo Augusto Panzeri perché ne approfitti per acquistare il monumento che rappresenta la città, lui però non ne vuole proprio sapere. Castello Prinetti risale almeno al X secolo: originariamente era una fortezza con tanto di fossato e ponte levatoio, voluta dall’arcivescovo milanese Ariberto d’Intimiano, inventore del Carroccio. Di quel primo edificio tuttavia non resta praticamente nulla, l’attuale maniero è stato innalzato nel ‘700. D.D.S.