
Tiziano Gonzaga (a destra), minaccia di andarsene
Lecco, 14 settembre 2016 - "Se non si farà chiarezza me ne andrò". Tiziano Gonzaga non scherza. E di fatto, forse senza volerlo, getta altra benzina sul fuoco sulla Calcio Lecco. Non bastavano le note vicende societarie e la squalifica di mister Stefano Cuoghi per due mesi; ora anche il responsabile dell’area tecnica rischia di saltare.
Con il mercato dei dilettanti che si concluderà domani e una squadra che sembra tutto fuorché all’altezza della serie D, il quasi addio di Gonzaga è praticamente una condanna sul fronte sportivo. Precisamente il dirigente ha già detto di essere «in stand by fin quando non ci saranno conferme da Sandro Meregalli, perché in questo momento non posso lavorare pensando alla squadra in maniera serena». E quindi la palla passa all’amministratore unico di via don Pozzi, che secondo il diesse «può sistemare tutti i problemi anche subito».
Ma se dal punto di vista sportivo i problemi del club bluceleste sono noti – due sconfitte in altrettante gare di campionato con sei gol subìti e zero fatti, con parecchi giocatori provenienti dalle serie inferiori – le beghe vere arrivano dalla parte societaria. Perché ai tifosi non è ancora chiaro chi sia colui che sta mettendo mano al portafogli in questa prima parte di stagione, pagando in primis il ritiro di Casargo durate circa due settimane e, almeno fra poco, anche le prime settimane dei calciatori. Il passaggio di quote, che si attende da mesi, non è ancora stato formalizzato e quindi la società di via don Pozzi continua a essere di proprietà della Lario Auto Rent, riconducibile a Daniele Bizzozero, alle prese con i suoi guai giudiziari.
Tra i tifosi serpeggia già il timore di un possibile fallimento, magari anche a stagione in corso. Dopo 14 anni dal (finora) unico lutto sportivo (la cancellazione dal calcio professionistico del 1° agosto 2002), in casa bluceleste sembra che il baratro si avvicini ancora. Sempre che non cambi qualcosa nelle prossime settimane. Ma pare difficile che qualcuno acquisti, senza particolari problemi, una società che ha oltre 700mila euro di debiti e il cui appeal si sta riducendo sempre di più, non solo per le vicende sul campo ma anche, e soprattutto, per ciò che accade fuori. Incuni, insomma, per il popolo bluceleste.