D.D.S.
Cronaca

Cameraman sospeso dal Soccorso alpino, Franco Lozza accusato per la diffusione dei video

Da anni dà visibilità al lavoro dei volontari. Non ha nemmeno avuto modo di spiegare la sua posizione e di difendersi

Cameraman sospeso dal Soccorso alpino

Sospeso dai volontari del Soccorso alpino lombardo, per aver svolto il suo lavoro e aver raccontato, come fa da anni, senza chiedere nulla in cambio, l’impegno di chi, come lui, rischia la vita per soccorrere gli appassionati di montagna in difficoltà, realizzando splendidi e memorabli reportage.

A essere sospeso dal Soccorso alpino lombardo è stato Franco Lozza, 68 anni, da 38 tra le “giubbe rosse“ della stazione di Lecco, e, dal 2000 giornalista e reporter per la Rai. La sua colpa? "In occasione del tragico incidente mortale del base jumper di 62 anni precipitato con la tuta alare, in qualità di reporter giornalista per la Rai, e non di volontario del Soccorso alpino, ho realizzato un servizio andato in onda sulle reti del servizio televisivo pubblico – racconta Franco -. Ho divulgato il materiale anche ai colleghi di giornali e altre emittenti. Nonostante la grande visibilità data ai volontari del Soccorso alpino, sono stato accusato dal presidente regionale e sospeso da tutti i miei diritti di volontario, per aver, a suo dire, speculato, approfittando della mia qualifica di volontario per finalità connesse alla mia attività lavorativa".

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Attività lavorativa che tuttavia è appunto nell’ambito del servizio d’informazione pubblica. Oltre al collega Franco, che nemmeno ha avuto modo di spiegare la sua posizione e di difendersi, e alla visibilità dei volontari del Soccorso alpino come lui, ci va così di mezzo tutta la libertà d’informazione.