PIURO (Sondrio)
Una data impossibile da dimenticare il 4 settembre a Piuro, giorno della frana che rase al suolo il borgo della Valchiavenna nel 1618, segnando uno spartiacque nella sua storia. Per questo oggi alle 17, alla Capèla di Mòort verso Scilano, la pastora Simona Rauch e don Romano Pologna celebrano una messa per ricordare le mille vittime della catastrofe e questa sera alle 20 tutte le campane del paese suonano per ricordare il momento in cui il Monte Conto collassò sul paese. Negli ultimi decenni le campagne di scavi dell’Associazione italio-svizzera hanno fatto meritare a Piuro il titolo di “Pompei delle Alpi“ per la qualità dei reperti ritrovati dal professor Fabio Saggioro dell’Università di Verona. Sotto il Mot del Castel sono stati rinvenuti edifici risalenti al 1.300 1.400 con pentole e vasellame di pietra ollare prodotti in paese e venduti in tutte le principali piazze d’Europa. Una produzione pregiata che ha permesso di accumulare capitali ingenti e costruire palazzi, inusuali in questa zona dell’arco alpino. R.C.