DANIELE DESALVO
DANIELE DESALVO
Cronaca

Carlo Gilardi, ancora un’ultima sofferenza: l’addio al prof slitta a dopo l’autopsia

Airuno, non è stata ancora fissata la data del funerale del docente È morto all’hospice di Airuno senza mai riuscire a tornare a casa

Airuni, 24 ottobre 2023 –  Non può ancora riposare in pace il professor Carlo Gilardi, morto l’altra mattina all’alba, alla vigilia dei 93 anni che avrebbe compiuto il 4 dicembre, in un letto dell’hospice Il Nespolo, nella sua Airuno, ma non a casa sua, da dove era stato portato via a forza da quasi tre lunghissimi anni fa.

La data del funerale per rendergli l’estremo omaggio non è stata al momento fissata. Prima di celebrare le esequie sul suo corpo verrà eseguita l’autopsia, un atto dovuto, per fugare ogni eventuale dubbio sulle cause del suo decesso, sebbene si sa che Carlo fosse da tempo malato per un tumore al cervello allo stadio avanzato. Proprio in seguito ad un peggioramento delle sue condizioni di salute a causa della grave e irreversibile patologia oncologica di cui soffriva, da alcune settimane era stato trasferito dalla Casa di riposo di Lecco dove era stato sottoposto a ricovero coatto alla struttura per pazienti terminali. L’esame post mortem è l’ultima conseguenza del clamore mediatico provocato dalla sua vicenda, ma anche dei numerosi procedimenti giudiziari che riguardano le persone che gli giravano attorno e che si sarebbero approfittati della sua generosità e ancor di più del suo cospicuo patrimonio, ottenendo e in alcuni casi estorcendogli ingenti somme di denaro, stimate in oltre mezzo milione di euro.

“Non intende rilasciare dichiarazioni", comunicano intanto a chi la cerca gli assistenti dell’avvocato Elena Barra, l’ultimo amministratore di sostegno di Carlo. È stata lei a perorare la causa della collocazione dell’anziano professore di Estimo e Ragioneria in pensione in una Rsa, sia per difenderlo da chi avrebbe dovuto accudirlo ma invece l’avrebbe solo depredato, come il suo ex badante condannato sia in primo sia in secondo grado, sia per assicurargli assistenza adeguata. Carlo alloggiava infatti in un’abitazione ridotta ad un tugurio, letteralmente in mezzo agli animali e all’immondizia. Apriva inoltre le porte dei suoi immobili a chiunque, sconosciuti compresi. Non si esclude che il comportamento inconsueto di Carlo, che da mite e pacifico a volte diventava irascibile ed estremamente testardo, oltre che dal carattere possa magari essere dipeso pure dalla patologia di cui soffriva.