Imbersago (Lecco), 1 febbraio 2023 – Le carpe dell'Adda non sono impazzite. Anzi, sono molto furbe. Si ammassano a riva per difendersi dai cormorani che in fiume aperto, dove l'acqua è più profonda, le decimerebbero. Ne è convinto Marco Ramaglia, agente di lungo corso del Nucleo faunistico della Polizia provinciale di Lecco, che conosce ogni ansa dell'Adda come le sue tasche ed è in grado di snocciolare tutti i nomi scientifici e comuni di ogni animale del fiume che riesce ad identificare ad occhio nudo. Il poliziotto della Provinciale, insieme ad un ufficiale suo superiore, ha effettuato l'ennesimo sopralluogo a Imbersago per valutare lo strano comportamento delle carpe che a centinaia si raduno in bachi lungo le sponde del fiume dove il fondale è molto basso, facendo “ribollire” tutte insieme l'acqua ad ogni minimo movimento o rumore.
“Scappano dai cormorani che altrimenti le prederebbero – spiega Marco Ramaglia -. I cormorani infatti cacciano dove il fiume è profondo, mentre non sono in grado a riva, dove l'acqua è bassa, a differenza di altri uccelli. Si raggruppano vicino agli argini, sotto gli alberi che crescono sulle sponde, in punti riparati dalla vegetazione”.
Conferma la tesi anche la circostanza che di sera, quando i cormorani non cacciano, le carpe si spostano altrove. Il fenomeno è molto evidente rispetto al passato, sia per il livello del fiume più basso, sia perché il numero di cormorani è aumentato notevolmente lungo tutto il lago di Como e il corso dell'Adda, nonostante originariamente fossero una specie soprattutto marina. Per contenerli ne sono stati uccisi più di duecento.
Per sicurezza sono state comunque eseguite analisi sia su alcuni esemplari di carpe pescate dall'Adda, sia sull'acqua del fiume. “Non sono stati riscontrati parassiti infestanti, né mutazioni genetiche e neppure sostanze inquinanti che in qualche modo potrebbero influenzare il comportamento della carpe”, rassicura l'agente faunistico. Certo, l'Adda non gode lo stesso di ottima salute: è stato invaso da specie aliene, come ad esempio i pesci siluro, le tartarughe americane, i castorini, ma anche gli stessi cigni e le papere.
Inoltre è diventato un fiume “caldo”, perché l'acqua che lo alimenta è sostanzialmente solo quella di superficie e di sfioro del lago e dei bacini idrici, che ha una temperatura più elevata di quella che scorre invece più in profondità.