DANIELE DE SALVO
Cronaca

Per il compleanno dei 70 anni festeggia regalandosi un carro armato

Ma guai a dire che gli piaccia la guerra. Per Adamo Marelli sono oggetti familiari sin dall'infanzia

Adamo Marelli con i parenti e i suonatori in abiti scozzesi davanti al Sexton

Cremella, 30 gennaio 2017 - Mentre i suoi coetanei giocavano con soldati e modellini, lui da piccolo si divertiva con mezzi militari in scala 1 a 1, anzi con cingolati e carri armati veri. Suo papà coltivava la terra e ne utilizzava alcuni abbandonati dai soldati americani al termine della Seconda Guerra Mondiale perché riportarli Oltreoceano sarebbe costato troppo. Ha imparato subito a guidarli e ripararli, una passione cui Adamo Marelli dedica tempo, energie e soldi pure adesso che non è più bambino e che di anni ne ha compiuti 70 l’altro ieri.

COMPLEANNO Sopra,  Adamo Marelli  con i parenti  e i suonatori  in abiti scozzesi davanti al Sexton A destra, la cena al ristorante  cui sono stati invitati anche tutti i dipendenti dell’impresa  di famiglia
COMPLEANNO Sopra, Adamo Marelli con i parenti e i suonatori in abiti scozzesi davanti al Sexton A destra, la cena al ristorante cui sono stati invitati anche tutti i dipendenti dell’impresa di famiglia

Come regalo si è concesso uno Sexton, un possente semovente d’artiglieria britannico del 1943. Lo ha recuperato come rottame in Belgio, poi lo ha trasferito in Francia da un conoscente per cominciare a restaurarlo e per recuperare i pezzi necessari in tutto il mondo, prima di riportarselo a casa, a Cremella, e ultimare il più piccolo dei dettagli. È originale in ogni sua parte, tranne che non può sparare, compreso il mitico motore stellare a nove cilindri Continental C4, lo stesso impiegato sugli aerei dell’epoca. La sorpresa più grande tuttavia per le settanta candeline gliel’hanno fatta le tre figlie, organizzando a sua insaputa una festa a cui sono stati invitati e hanno partecipato quasi un centinaio di persone tra parenti, i dipendenti dell’impresa di famiglia al completo e gli amici che condividono il suo stesso hobby, che più che uno svago è ormai una sorta di secondo impiego. Fuori dal ristorante ha trovato ad accoglierlo il suo Sexton, insieme a tre suonatori di cornamuse scozzesi, tra lo stupore degli altri commensali e dei passanti di fronte all’inedito spettacolo.

«Il restauro ha richiesto molto impegno e gioco di squadra – raccontano le figlie - con la sua passione nostro padre ci ha contagiate. C’è chi lo aiuta per le componenti meccaniche, chi effettua ricerche storiche, chi si occupa di acquistare ciò che serve in internet, chi verifica i colori, gli allestimenti interni, i ricambi. Per noi è un’occasione per stare tutti insieme». Il Sexton non è che l’ultimo dei cimeli bellici della sua collezione. Marelli ha un autoparco da far invidia a un plotone di fanteria: camion soprattutto, poi rimorchi, gettaponti, jeep, un carro armato e un propulsore jet di un velivolo.

Guai però a insinuare che gli piaccia la guerra: «Semmai cerco di rendere omaggio a tutti i caduti che sui mezzi come quelli che recupero io hanno lottato per un ideale di libertà», spiega. E siccome non è capace di starsene fermo adesso sta già lavorando a un altro mezzo, uno Sherman M32 inglese, un carro da soccorso e recupero con un verricello da 27 tonnellate e una gru.