DANIELE DESALVO
Cronaca

Casatenovo, finto povero con residenza fittizia in Svizzera e soci: così hanno orchestrato la bancarotta

Calco, emergono nuovi particolari sui tre arresti della Dia meneghina

Guardia di finanza

Il finto povero con residenza fittizia in Svizzera, ma casa extra lusso a Casatenovo, il socio in affari e il loro prestanome. Li hanno arrestati settimana scorsa i finanzieri del Comando provinciale di Milano per bancarotta fraudolenta, intestazione fittizia di beni e altri reati ancora. A coordinare le indagini sfociate nelle manette sono stati i magistrati antimafia della Dia meneghina. In carcere sono finiti tra gli altri Niccolò Gasparri, imprenditore originario di Legnano di 59 anni, il suo socio di Lecco di 49 Cesare Longoni e il loro prestanome Vincenzo Boragina, 32 anni, sempre di Lecco.

Secondo investigatori e inquirenti i primi due, tramite una serie di investimenti e operazioni societarie "a cascata", hanno acquisito, tramite la Okman, Srls di Vimercate, un complesso immobiliare che si affaccia sulla ex Statale 36 a Calco. Lo hanno intestato formalmente al terzo "al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure prevenzione patrimoniali e agevolare la commissione del delitto di riciclaggio degli immobili provento del delitto di bancarotta fraudolenta e di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte", si legge negli atti dell’ordinanza di custodia cautelare.

Il complesso immobiliare si trova sul confine con Merate. Attualmente è vuoto, tranne una parte in cui si trova un negozio di impianti Hifi che avrebbero voluto rilevare, salvo ricevere il netto rifiuto del proprietario. Sebbene gravato da un’ipoteca di 14 milioni e mezzo, lo hanno pagato meno di 2, senza nemmeno versare 400mila euro di Iva, bonificando al contrario centinaia di migliaia di euro in nero su conti esteri.

Non hanno neppure saldato i lavori di messa in sicurezza imposti dal Comune, commissionati ad un imprenditore di origini calabresi coinvolto nell’operazione antimafia Infinito, ritenuto vicino agli esponenti di spicco della ‘ndrangheta della locale di Mariano Comense. I finanzieri hanno messo i sigilli all’intero immobile. Hanno inoltre sequestrato una villa a due piani di 700 metri quadri circondata da un giardino mezzo ettaro in un residence di via Alcide De Gapseri di Casatenovo, dove abita il 59enne di Legnano, già coinvolto in una precedente inchiesta su un’altra ipotesi di raggiro per una vendita abusiva di obbligazioni di JpMorgan per 42 milioni di dollari.