Da casolare abbandonato a spazio per tutte e tutti. È Cascina Rapello di Aizurro ad Airuno, che i soci della coop Liberi Sogni, hanno comperato, ristrutturato e riaperto per renderla la casa di chi ama il territorio, la sua storia e la natura. Cascina Rapello risale al 1790, il suo periodo nella seconda metà del ‘900, come località turistica per i milanesi. Come ha fatto a passare dall’essere un casolare abbandonato a struttura accogliente e spaziosa? Lo raccontano i soci della cooperativa e gli architetti Jacopo Vezzani e Raffaele Gagliardi artefici, insieme a tanti altri professionisti, del sogno del grande progetto sociale prima ancora che edilizio. "Ogni centimetro di questo luogo contiene il sudore, la creatività nel far fronte a problemi tecnici, economici e normativi a cui abbiamo ottemperato – aggiunge Matteo Rossi, presidente di Liberi Sogni –. Contiene la fiducia e la responsabilità di chi ha firmato e si è accollato mutui, finanziamenti e fidejussoni. Le centinaia di persone, fondazioni, club services, che hanno donato; le aziende che hanno regalato materiali; artisti, musicisti, attori, burattinai che hanno offerto una performance". Oggi Cascina Rapello è uno spazio per tutti: corsi della Libera Università del Bosco, campi estivi in tenda con ragazzi del territorio e di tutta Europa, spazio di riattivazione, incontro e riscoperta di sé per persone con fragilità, luogo per feste ed eventi, luogo per la sovranità alimentare a metri zero da cui nascono conserve, tisane, miele, farina di castagne. D.D.S.
CronacaCascina Rapello, missione compiuta. Uno spazio a disposizione di tutti