Piuttosto che niente, è meglio piuttosto. La soluzione scelta per rendere a doppio senso in ingresso e in uscita il futuro nuovo Quarto ponte di Lecco non piace al sindaco Mauro Gattinoni. I tempi e i costi sono troppo lunghi e alti. "Non è questo il momento di evidenziare i dubbi sulla tipologia di soluzione prospettata – si accontenta però il primo cittadino lecchese, che comunque alla fine l’ha spuntata –. In base agli studi del traffico, avevamo avanzato una soluzione di immediata realizzazione e a costo zero con la chiusura dell’accesso lato Pescate. Tuttavia, se il mantenimento sull’innesto sulla SS36 dalla sponda ovest è davvero indifferibile, allora che si vada avanti spediti con l’ipotesi proposta: demolizione dell’attuale rampa di accesso di Pescate e ricostruzione di una nuova che impiegherà tre anni di tempo e costerà 18,8 milioni di euro. Non ci possiamo accontentare di un ponte a metà".
Il Quarto ponte, al momento pronto al 16%, sarà ultimato entro l’inizio del 2026, mentre per costruire il nuovo svincolo a Pescate ci vorranno tra progettazione e realizzazione 26 mesi: significa il futuro nuovo ponte sarà percorribile in entrambi i sensi non prima della primavera del 2027. Tre le fasi previste: l’arretramento e l’allargamento della corsia che da Pescate accede al viadotto in fase di realizzazione; la demolizione dell’attuale rampa da Pescate per la Statale 36 in direzione Lecco; il completamento e la messa in esercizio della nuova di uscita da Lecco.
"La conformazione del nuovo ponte a doppio senso di circolazione consentirà la completa suddivisione del traffico urbano da quello extraurbano – sottolinea il consigliere regionale lecchese Giacomo Zamperini –. La nuova configurazione dello svincolo di Pescate non costituirà un aggravio del traffico a Pescate, in quanto il numero dei veicoli da Pescate a Lecco e viceversa non si modificherà". Nel frattempo Fdi chiede al sindaco di Lecco di rendere di nuovo a doppio senso anche il Ponte Vecchio, mentre attualmente è a senso unico e chiuso a fasce orarie.