Avevano messo in piedi un vero supermercato della droga. Un’attività dai grandi numeri, interrotta grazie all’attività della squadra Mobile di Lecco. A vendere eroina, cocaina e hashish, una banda di sei spacciatori: 21 anni il più giovane, Minòr, 28 il più grande. Tutti magrebini, irregolari, senza permesso di soggiorno e senza casa, se non bivacchi di fortuna. Almeno un migliaio i loro clienti di ogni età, italiani e stranieri. Più di 7mila le dosi accertate vendute in un anno, per un giro di affari di 250mila euro. Lecco, Valmadrera, Civate, Mandello, Galbiate e Abbadia, le loro piazze, nei boschi vicino alla Statale 36, e la stazione di Lecco, in centro città. Solo uno è riuscito a darsi alla fuga: gli altri sono stati arrestati dai poliziotti dell’Antidroga della Mobile. Li hanno monitorati per più di un anno anche con attività di pedinamento. Gli ordini solo per telefono, a un numero diverso a seconda del pusher.
La consegna e il pagamento in modo velocissimo, senza nemmeno scendere dall’auto, come una sorta di take away dello spaccio. Chi prendeva l’ordinazione non era lo stesso che consegnava il carico. E poi passamontagna sempre indossato, vedette di sentinella e acquirenti pronti ad aiutarli e anche a ospitarli in cambio di qualche dose. "Tutti accorgimenti per non essere identificati", spiega Simona De Luca, dirigente della Mobile lecchese, che parla di "professionisti dello spaccio, pericolosi e violenti se non venivano pagati". Diversi testimoni hanno riferito di minacce, botte, assalti col machete e altre armi. I cinque sono stati fermati tra giovedì e venerdì, rintracciati a Valmadrera e Lecco. "Un fenomeno, quello della droga, estremamente radicato – avverte Ezio Domenico Basso, procuratore capo della Procura di Lecco –. Sicuramente già altri hanno preso il loro posto, ma noi abbiamo lo stesso il dovere di procedere". Daniele De Salvo