L’ex badante del professor Carlo Gilardi è stato ammesso al rito abbreviato, mentre gli altri sei indagati - originari del Marocco - rischiano di finire a processo. Tutti sono accusati di circonvenzione d’incapace e la Procura con il Pm Andrea Figoni ha chiesto di rinviarli a giudizio. La vicenda è legata al professor Carlo Gilardi, 90 anni, che ha ospitato i sei extracomunitari, oltre al badante, nelle sue case di Airuno e avrebbe subito continue richieste di soldi per acquisti, pagamenti, viaggi, ricongiungimenti familiari, acquisto di medicine e anche progetti immobiliari.
Il principale indagato Brahim El Mazoury è stato ammesso al rito abbreviato, mentre le eccezioni sollevate dai legali degli altri sei indagati - Ameur Rougui, Hichem Harroun, Abdelmalak Rougui, Nedal Abushunar, Abdellatif Ben Mustapha, Khalifa Mejbri - sono state respinte dal Gup Salvatore Catalano che ha fissato la decisione sull’eventuale rinvio a giudizio nell’udienza del prossimo 20 luglio. La vicenda ha destato grande scalpore anche a livello mediatico ed ha un risvolto personale. Infatti dallo scorso 27 ottobre Carlo Gilardi è ospite della Rsa Airoldi e Muzzi di Lecco. La decisione sarebbe stata contro la sua volontà, ma il giudice Marta Paganini, per tutelarlo, ha deciso di collocarlo nella casa di riposo, in attesa di un chiarimento anche sulla vicenda processuale. Il presidente della Rsa Airoldi e Muzzi, Giuseppe Canali nei giorni scorsi ha chiesto di trovare una soluzione: "Chi ha disposto questo collocamento e chi lo ha richiesto consideri l’ipotesi di rivalutare la situazione – ha dichiarato – Doveva essere una situazione temporanea e provvisoria, assunta a tutela del signor Gilardi per consentire che la magistratura ristabilisse l’ordine e la legalità nel nucleo di persone all’interno del quale il signor Gilardi era solito vivere".
E’ arrivata la risposta dell’amministratore di sostegno, l’avvocato Elena Barra, che ha ricordato: "Ribadisco che tutti gli aspetti della tutela di Carlo Gilardi verranno affrontati nelle sedi giudiziarie e istituzionali competenti, alle quali demando anche la tutela rispetto alle gravi diffamazioni subite nell’ambito del ‘’massacro mediatico’’ e dell’odio scatenato sui social". Il caso Carlo Gilardi tiene così banco dentro e fuori le aule del tribunale.
Angelo Panzeri