Missaglia (Lecco) - Grignone andata ritorno a piedi. In tutto sono 85 chilometri di strada e 5mila metri di dislivello complessivo per 15 ore di cammino. A compiere l’ennesima impresa è stato nei giorni scorsi Claudio Ghezzi, 69 anni di Missaglia, detentore del record assoluto di ascese in Grigna Settentrionale, la montagna simbolo delle vette lecchesi e di tutte le Prealpi lombarde, che ha scalato 5.613 volte.
La salita l’ha affrontata martedì scorso: partenza da casa all’alba delle 5.30, poi Missaglia, Viganò, Sirtori, dritto verso la ciclabile attorno al lago di Annone Brianza, Valmadrera, Lecco, Ballabio e quindi l’ascesa vera e propria fino in cime ai 2.410 metri di altezza della Grigna Settentrionale, dove è letteralmente di casa, tanto da avere in tasca le chiavi del rifugio Luigi Brioschi, che si trova proprio in vetta, dove aiuta il gestore.
"Per arrivare al punto di attacco della salita sul Grignone ho evitato le provinciali e scelto le strade meno trafficate e pericolose – racconta -. All’andata ho percorso una distanza di 42,6 chilometri e affrontato un dislivello totale di 2.480 metri. Di cammino in movimento ho impiegato poco più di 7 ore e un quarto, in realtà ci ho messo di più considerate le pause".
Dopo una notte in rifugio la mattina dopo ha affrontato subito la discesa per il ritorno sempre sullo stesso percorso dell’andata. La lunga marcia pari a due maratone non è nemmeno un’anteprima assoluta per "il Claudio della Grigna" come ormai lo chiamato tutti oppure semplicemente "il Ghezzi" perché ormai fa parte del Grignone proprio come il Brioschi: "Ero già salito a piedi da Missaglia quando aveva festeggiato nell’estate del 2018 le 5mila volte in Grigna", ricorda. Di anni però ne aveva ancora 66, ammesso che abbia senso parlare di età per chi sale su e giù per le montagne come la facilità e l’agilità di uno stambecco. Ma perché lo fa? "Perché ho voglia", risponde . E perché proprio il Grignone? "Perché è la montagna più vicina a casa mia ed è anche la più sicura – spiega -. D’estate giro anche in altri posti attorno, come ad esempio il Legnone, ma d’inverno la pista del Grignone è quella meglio tracciata, più percorsa e quindi appunto più sicura". Sebbene sarebbe in grado di salire in cima a occhi chiusi, conosce a memoria costoni, creste, sentieri ed è in grado di raggiungere la sommità in un’ora e quaranta minuti di corsa, per i veri amanti della montagna la prudenza non è mai troppa.