Colico con Sondrio? Perché i commercianti sono contrari

Antonio Peccati, presidente di Confcommercio, guarda già all’eventualità di un referendum: “Qualora ci si dovesse arrivare, i residenti guardino ai vantaggi di rimanere con Lecco”

Una veduta di Colico; nel riquadro, il presidente di Confcommercio Antonio Peccati

Colico, 6 settembre 2024 – Una secessione inutile. Per gli imprenditori lecchesi lo sarebbe quella di Colico dalla provincia di Lecco per quella di Sondrio. “Una boutade di inizio autunno senza alcuna utilità reale per imprenditori e residenti”, è il giudizio lapidario di Antonio Peccati, presidente di Confcommercio sulla proposta dei promotori di un fantomatico comitato popolare – ribattezzato Comitato Il bitto sposerà l’agone? - per portare Colico in Valtellina.

“Le potenzialità di Colico, in primis in chiave turistica e di attrattività, sono sotto gli occhi di tutti, così come è evidente che il Lecchese possa fare di più per i paesi dell’Alto lago – spiega il numero uno di Confcommercio Lecco -. Ma un conto è cercare sinergie e migliorare il dialogo tra territori, un altro è mettere in campo un’operazione che punta a dividere”.

Il rappresentante degli imprenditori del settore commercio inoltre teme che dietro all’iniziativa ci siano manovre politiche poco chiare. Per questo spera che, qualora si arrivi eventualmente ad un referendum in merito, i colichesi non si lascino suggestionare, anzi imbrogliare: “Mi auguro che se questa suggestione dovesse proseguire, i colichesi sappiano valutare i vantaggi del rimanere legati alla Provincia di Lecco, evitando di cascare in un tranello politico così ben confezionato”.

Gli artefici della proposta però insistono sulle ragioni storiche, geografiche, di collegamenti viari e ferroviari e sulle convenienze economiche per i colichesi di migrare con la confinante provincia di Sondrio, dove già molti si recano quotidianamente per lavoro, studio e salute.