Una situazione complicata. Lo è quella degli operatori sanitari in servizio al Pronto soccorso di Merate. I pazienti sono molti a causa delle sindromi influenzali, i posti letto nei reparti di degenza però sono pochi. Per fronteggiare l’emergenza e assistere tutti al meglio, medici, infermieri e oss già normalmente a ranghi ridotti, stanno compiendo sforzi straordinari e hanno attivato un’area di "boarding" dove ricoverare e cominciare a curare i pazienti insieme agli specialisti dei reparti in attesa che si liberino posti letto o che possano essere dimessi. Una soluzione impegnativa per chi in Pronto soccorso lavora, ma ottimale per i pazienti che tra l’altro vengono sottoposti a tutti gli accertamenti in tempi estremamente rapidi, e anche conveniente per i conti della sanità pubblica, perché costa meno che l’attivazione di ulteriori posti letto nei reparti. Proprio per monitorare la situazione del Pronto soccorso, il consigliere regionale dem lecchese Gian Mario Fragomeli ha compiuto un sopralluogo, accompagnato dal direttore generale dell’Asst Marco Trivelli, la direttrice sanitaria Alessandra Grappiolo e il primario Giovanni Buonocore. "Per il Pronto soccorso è aperto un concorso per trovare medici urgentisti, ma non è certo facile – riferisce il democratico -. In questa fase il buon funzionamento del servizio è garantito 24 ore anche grazie ai medici gettonisti. La scadenza del contratto con la loro coop a marzo crea però preoccupazione. La speranza è che si tratti sempre di soluzioni tampone, ma nel breve non sarà facile interrompere la collaborazione perché obiettivamente il primario, i medici strutturati e gli infermieri più di così non possono fare".
CronacaConsigliere regionale visita il Mandic: preoccupato per la scadenza dei gettonisti