
Quello che resta delle attrazioni costruite a Consonno
Olginate (Lecco) – Una bella addormentata nel bosco. Sedotta e illusa da chi aveva promesso di trasformarla nella regina della Brianza, ma poi l’ha abbandonata. In attesa di un principe azzurro che la risvegli dal sonno del degrado e delle macerie, ma che probabilmente non arriverà mai.
Consonno, il borgo fantasma, l’ex paese dei balocchi, è di nuovo lasciata sola e allontanata a forza da chi la ama veramente, la cura, la mantiene bella senza chiederle nulla in cambio. I proprietari di Consonno, frazione di Olginate distesa in mezzo ai boschi di castagni su un’altura che si affaccia sulla valle dell’Adda, hanno proibito di organizzare manifestazioni ed eventi nella ghost town agli skater di SbandaBrianza, associazione sportiva di corsa in discesa in skateboard, e agli Amici di Consonno, i reduci e i discendenti degli ex abitanti del borgo, cacciati negli anni ‘60 dal conte Mario Bagno per realizzare la sua Las Vegas della Brianza, radendo al suolo il vecchio nucleo rurale.
Di quel breve periodo ruggente, spazzato via bruscamente da una frana, ora non restano che improbabili ruderi: un minareto, una galleria arabeggiante, cannoni e armigeri medioevali, sfingi egizie, pagode cinesi, colonne doriche, edifici a forma di ufo... Per il resto solo desolazione, una vegetazione sempre più fitta, vandali. Gli unici a mantenere un barlume di socialità e civiltà sono gli Amici di Consonno e gli skater di SbandaBrianza appunto, che ogni primavera organizzano eventi, ritrovi, sagre, gare. O meglio: organizzavano, prima del veto.
“Gli Amici di Consonno e di SbandaBrianza, negli anni, hanno reso particolarmente vitale questa storica frazione grazie a eventi di intrattenimento e con la proposta di attività sportive di longboard e skateboard – ricorda il sindaco di Olginate Marco Passoni -. I volontari si prendono cura da anni in maniera straordinaria e lodevole di questo territorio, difficile, sia per l’evidente stato in cui si trova, sia per il continuo rischio di vandalismi e raduni non controllati”. Tutti i tentativi di mediazione sono falliti: la prima iniziativa a saltare sarà la Pasquetta di Consonno, a seguire un raduno di fuoriserie. Via via, tutte le altre. Per Consonno potrebbe essere l’inizio della definitiva fine. Anche perché i tentativi di riqualificare Consonno, in vendita in blocco a 12 milioni di euro, sono naufragati. “Gli ultimi a farsi avanti con proposte concrete sono stati alcuni investitori che volevano realizzare una grande Spa in stile tirolese in un caso, una città dello spettacolo in un altro – rivela il sindaco -. Ormai però sono trascorsi quasi dieci anni. Sarebbe stato bello se il divieto di organizzare manifestazioni a Consonno dipendesse da qualcuno che l’ha comprata per farla rinascere, purtroppo non è così”.
E probabilmente non lo sarà mai: abusi da sanare, tasse arretrate, 170 ettari da bonificare, strade di accesso da consolidare rendono la resurrezione quasi impossibile. Ma in fondo Consonno piace proprio per come è adesso, una bella addormentata nel bosco in attesa di un cavaliere che la salvi. Anche se i suoi principi azzurri in realtà li avrebbe già: gli Amici di Consonno e gli skater di SbandaBrianza.