Olginate, 12 settembre 2017 - Tana libera tutti a Consonno. Nel borgo fantasma di Olginate, sulle pendici del San Genesio, da cui si domina il verde della provincia di Lecco, dal Resegone e al corso dell’Adda, nell’ultimo fine settimana si è svolto il Campionato mondiale di nascondino. Nonostante la pioggia si sono inerpicati fin lassù quasi quattrocento concorrenti suddivisi in 80 squadre, provenienti da 11 nazioni e da quattro continenti diversi: dall’Europa, con Italia, Francia, Portogallo, Svizzera, Belgio, Slovenia e Ungheria, dall’Asia con un team del Giappone, dall’America con gli Stati Uniti, dall’Australia e persino dall’Africa.
«L’obiettivo è stato quello di far emergere, in qualche modo svelare, il lato più nascosto e sincero del paese: una splendida vallata a terrazzamenti con vista sulla pianura circostante», spiega Giorgio Moratti, trent’anni, uno dei promotori dell’iniziativa. Il terreno del gioco, uno dei più diffusi al mondo grazie alla semplicità delle regole e all’istinto primordiale di ogni essere umano di nascondersi, non è stato infatti l’ex Las Vegas della Brianza, la città dei balocchi realizzata alla fine degli anni ‘60 dal visionario conte Mario Bagno, morto nel 1995 all’età di 94 anni dopo il naufragio nel 1976 della sua antesignana Disneyland per adulti. Gli organizzatori dell’evento hanno semmai scelto i boschi e i prati dell’antica frazione agricola: «Secondo noi la vera Consonno non è rappresentata dai ruderi del parco dei divertimenti, con i resti del Minareto, del salone delle feste e di tutte le altre improbabili costruzioni che hanno snaturato quello splendido luogo – spiegano -. Secondo noi la vera Consonno, quella da scoprire, anche giocando a nascondino, è il borgo fantasma, rimasto immutato e intatto nel tempo, permettendo quasi di compiere un salto indietro nella storia». Per la cronaca, si sono aggiudicati la Foglia di fico, il premio riservato ai vincitori della competizione, i bergamaschi di Gromo, seguiti dai Tama madama di Ravenna e i The Brembilla’s di Monza. I primi stranieri sono stati i portoghesi, arrivati quinti, settimi i giapponesi, noni i francesi, ventiduesimi gli australiani e ventitreesimi i componenti del Team Africa.