DANIELE DE SALVO
Cronaca

L’ex Las Vegas della Brianza muore nel silenzio assoluto: Consonno vieta tutti gli eventi, anche quelli già previsti

I proprietari dell’ex Città dei balocchi abbandonata e spopolata hanno deciso di impedire le manifestazioni già in programma. E così il borgo fantasma si avvia verso l’oblio totale

Il "minareto" della Città dei balocchi di Consonno

Il "minareto" della Città dei balocchi di Consonno

Olginate (Lecco), 17 aprile 2025 – Il borgo fantasma torna ad essere una ghost town. I proprietari di Consonno, frazione spopolata e abbandonata di Olginate spopolata, hanno vietato qualsiasi attività nel bar e nella piazza, fulcro e punto di ritrovo per diverse iniziative che animavano l'ex Las Vegas della Brianza. Sono stati cancellati pure gli eventi già in programma per Pasquetta.

Lo annunciano il sindaco di Olginate Marco Passoni e Matteo Dell'Orto, presidente di SbandaBrianza, associazione sportiva di longboarding – la corsa in discesa con lo skateboard –. i cui skater gestivano appunto il bar di Consonno per offrire un punto di ristoro ai visitatori e per proporre manifestazioni per tenere vivo l'antico borgo snaturato e distrutto negli anni Sessanta per trasformarlo in un paese dei balocchi.

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L’annuncio

“È con enorme dispiacere che ci vediamo costretti ad annunciare la cancellazione dell’evento Pasquetta a Consonno – spiegano il sindaco e il presidente di SbandaBrianza –. È l'inevitabile conseguenza del divieto opposto dalla società Immobiliare Consonno Brianza s.a.s., proprietaria di gran parte dell’area, di svolgere qualsiasi tipo di manifestazione nella loro proprietà. Gli Amici di Consonno e SbandaBrianza, negli anni, hanno reso particolarmente vitale questa storica frazione grazie all’organizzazione di eventi di intrattenimento per giovani e famiglie e con la proposta di attività sportive di longboard e skateboard. I volontari si prendono cura da anni in maniera straordinaria e lodevole di questo territorio.

Un territorio difficile, sia per l’evidente stato in cui si trova, sia per il continuo rischio di vandalismi e raduni non controllati. Dal 2007, le associazioni hanno tenuto e tengono l’area pulita e controllata, aiutando anche l’amministrazione ad evitare situazioni spiacevoli che un totale abbandono del territorio inevitabilmente provocherebbe. Gli eventi sino ad oggi realizzati sono stati caratterizzati da un’organizzazione impeccabile e precisa e mai si sono verificati problemi di nessun tipo.

Abbiamo provato in ogni modo ad evitare questo epilogo, ma attualmente non possiamo che prendere atto della decisione della proprietà che, nella sua libera determinazione ed esercizio del suo legittimo diritto, ha deciso di non permettere di organizzare nulla nella magica città fantasma. Ogni violazione di tale decisione ci mette di fronte al rischio di spiacevoli conseguenze sia economiche che legali che nessuno vuole”.

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Consonno ieri

Consonno era un antico borgo rurale che si trova a 634 metri di quota sul versante est del Monte Regina, uno splendido balcone naturale sulla Valle dell'Adda Consonno aveva una discreta economia locale, sostenuta dalle castagne, ricco frutto dei castagneti che lo circondavano, ed un portentoso sedano, che la tradizione vuole tipico di Consonno.

Sedano e porri venivano raccolti dai consonnesi, puliti, raccolti a mazzi e trasportati a Olginate lungo la mulattiera, utilizzando anche una particolarissima slitta di cui potete trovare una preziosa ricerca nella pagina dei ricordi. Ma il vero problema di Consonno era che nessuno dei 300 abitanti possedeva una casa che abitava o i terreni che conduceva.

Il borgo e i circa 170 ettari tra boschi e campi che lo circondano erano della “Immobiliare Consonno Brianza", posseduta dalle famiglie Verga e Anghileri: il commendator Domenico Anghileri, Viviana Anghileri, il commendator Domenico Verga, Dora Verga, Virginia Verga, Giovanni Verga e Vittorio Verga, come riportato sul sito Consonno.it. In pratica tutto il tenimento di Consonno è posseduto interamente, tramite la società immobiliare, da queste persone.

L’inizio della fine

“Per l'antico borgo di Consonno l'inizio della fine coincide con l'arrivo in paese del conte Mario Bagno, eccentrico imprenditore, che aveva messo gli occhi su Consonno, minuscolo paese in una posizione panoramica facilmente raggiungibile da Milano, per un suo grande progetto che per potersi realizzare aveva solo una modalità: la distruzione dell'antico borgo e la costruzione di una grande nuova Consonno, ma come città dei balocchi – si legge sempre sul sito Consonno.it –. Siamo negli anni Sessanta, in pieno boom economico. L'attenzione ai valori ambientali non è ancora nata”.

La data storica, e funesta, per l'antico borgo di Consonno è quella dell'8 gennaio 1962: le famiglie Anghileri e Verga, proprietarie per il tramite della Immobiliare Consonno Brianza di tutta Consonno, cedono tutte le quote di partecipazione della società alla famiglia Bagno, il cui patriarca è il Grande ufficiale Mario Bagno, conte di Valle dell'Olmo, nato a Vercelli il 24 febbraio 1901. Il passaggio di quote e conseguentemente l'acquisto di tutto il borgo di Consonno avviene per il prezzo di 22.500.000 lire. Per Consonno è l'inizio della fine.

La città dei Balocchi

Il conte Mario Bagno è piombato sul borgo di Consonno come un uragano. “Ma se già poteva apparire cosa assurda, con gli occhi di oggi, distruggere completamente un intero borgo, cosa assolutamente incredibile appare la volontà di sostituire un tranquillo paesino agricolo della Brianza lecchese con una città dei balocchi”, scrive Giovanni Zardoni, sempre sul sito Consonno.it.

Il "missile Bagno" della Città dei balocchi
Il "missile Bagno" della Città dei balocchi

“Per Consonno iniziano gli anni ruggenti, che raggiungono il loro apice tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta. Migliaia di persone raggiungono la Las Vegas della Brianza, la città dei balocchi in cui si trova di tutto. Da un improbabile minareto ad una galleria di negozi in stile arabeggiante, da cannoni a armigeri medioevali in posizione di sentinella, da sale da gioco a sale da ballo, da sfingi egiziane a pagode cinesi, da colonne doriche al Grand Hotel Plaza. Consonno è un grande centro di divertimento che funziona a pieno regime. Ci sono serate danzanti, grandi ospiti, dai Dik Dik a Pippo Baudo e numerosi cantanti degli anni Sessanta, le luci sono sempre accese in questo mondo multicolore in cui tutto invita al divertimento e alla spensieratezza”.

L'apoteosi di Consonno dura alcuni anni, prima che un inesorabile declino, come ogni località che perde le caratteristiche di novità, l'attende dietro l'angolo. Il colpo di grazia è nell'ottobre del 1976: una frana, dalla collina sconquassata dal cemento, cade sulla nuova strada di accesso alla città dei balocchi. La città dei balocchi chiude, Consonno viene dimenticata, nonostante i tentativi di ripopolarla con una l'apertura di una casa di riposo. Ciò che non hanno distrutto il tempo e le intemperie lo hanno poi distrutto i vandali, compresi i partecipanti a diversi rave party, il più grande e distruttivo dei quali nel 2007.  

Consonno oggi

Il borgo fantasma nel 2014 è stato messo in vendita per 12 milioni di euro. “Consonno, paesino frazione di Olginate in provincia di Lecco, splendida posizione in collina vista lago – recitava il testo dell'annuncio immobiliare –. Proponiamo intero paesino da demolire esclusa la chiesa e la canonica con la possibilità di edificare 30mila metri quadrati in parte residenziali e in parte commerciali. Bozza progettuale di: hotel con piscine, residenziale con villette singole e a schiera, palazzine con appartamenti e centro commerciale in 1.700.000 mq di terreno composto al 60% da boschi, con piste ciclabili ecc... Costo della proprietà: 12.000.000 di euro. Possibilità parziale permuta immobiliare. Nota bene: è già stato fatto un preventivo dei costi e ricavi e si dovrebbe avere un utile tra i 10 e i 14 milioni di euro”.

È stato pubblicata anche una bozza progettuale che mostra ipotesi di nuovi edifici, case, negozi e strutture ricettive. La proposta non ha avuto seguito: c'erano pendenze di tasse insolute da saldare, abusi edilizi da sanare e soprattutto occorre completamente bonificare la zona. Oggi Consonno è quindi una ghost town, meta di centinaia di curiosi, oppure di escursionisti o ciclisti.