Daniele De Salvo
Cronaca

La terribile fine di Vincenzo Corrò, che ha bevuto l’idraulico liquido al posto del collutorio

La tragedia a Merate: è stato lo stesso 55enne di Bernareggio a chiamare i soccorsi dopo aver bevuto il primo sorso

La corsa in ospedale non è servita a salvargli la vita

Merate – "Credevo fosse collutorio". Invece era idraulico liquido. È morto di una fine orrenda all’ospedale di Merate Vincenzo Corrò, 55enne di Bernareggio che nella notte tra giovedì e venerdì a casa sua ha bevuto una sorsata di disgorgante per scarichi. È stato lui stesso ad allertare i soccorritori di Areu e raccontare quanto accaduto: "Ero mezzo addormentato, i due flaconi erano vicini, sul pianale del lavabo del bagno e li ho confusi". Appena ha messo in bocca il disgorgante si è subito accorto dello scambio che poi purtroppo si è rivelato letale: lo ha subito sputato, ma ormai ne aveva ingoiato alcuni sorsi. Oltre a ustionarsi il cavo orale, l’acido solforico che ha ingurgitato gli ha bruciato la gola e l’esofago.

I soccorritori lo hanno trasferito d’urgenza al Pronto soccorso del Mandic di Merate. I medici di guardia hanno contattato i colleghi del Centro antiveleni del Niguarda di Milano per chiedere consiglio agli esperti su eventuali antidoti o terapie per simili casi. La situazione tuttavia era ormai irrimediabilmente compromessa. Vincenzo faticava a respirare per la gola gonfia, non riusciva più a parlare e sputava sangue misto ai tessuti sciolti dall’acido. Era inoltre in preda a dolori terribili. È stato sedato, intubato e sottoposto a tutti i trattamenti utili per supportare i suoi parametri vitali. In poche ore tuttavia è morto, senza essersi più ripreso.

Resta il dubbio di come abbia potuto confondere l’idraulico liquido con il collutorio per i gargarismi: le confezioni sono diverse come le chiusure di sicurezza, il sapore e l’odore. Il magistrato di turno, avvisato di quanto accaduto tramite i carabinieri, non ha ritenuto necessari altri accertamenti, perché non si ravvisano ipotesi di reato: Vincenzo, incidente domestico o gesto estremo di cui si è magari pentito all’ultimo, ha compiuto comunque tutto da solo.