DANIELE DE SALVO
Cronaca

Danilo Cremona, l’addio a Lomagna: il dolore, la rabbia e il ricordo del “maestro dell'allegria'”

In centinaia al funerale del pallavolista di 32 anni morto dopo essersi sentito male durante una partita di beach volley

L'ultimo saluto a Danilo

L'ultimo saluto a Danilo Cremona a Lomagna

Lomagna (Lecco), 30 luglio 2024 – Il dolore per la perdita di un figlio, un amico, un compagno di squadra, un collega, un giovane di appena 32 anni. E insieme la rabbia, perché, forse, Dani poteva essere salvato. Sono i sentimenti e i dubbi, manifestati durante il funerale di Danilo Cremona, il pallavolista originario di Merate che settimana scorsa è morto, dopo aver accusato un malore in campo, durante una partita di beach volley a San Giuliano Terme, in Toscana. Ma soprattutto durante l'ultimo saluto sono stati ricordati il suo altruismo e il suo sorriso contagioso, simboleggiati dalle rose bianche e dai fiori colorati, che i genitori, entrambi insegnanti alle superiori, hanno regalato a quanto si sono stretti attorno a loro in questo momento difficile.

Danilo Cremona, "Corry", aveva 32 anni
Danilo Cremona, "Corry", aveva 32 anni

L'inchiesta sulla morte

Alle esequie, celebrate nella chiesa di Lomagna, paese dove abitano mamma Barbara, papà Franco e la sorella Fabiana, hanno partecipato centinaia di persone. In molti hanno assistito alla cerimonia di commiato dal sagrato, sotto il sole. Durante l'omelia, il parroco don Andrea Restelli, ha parlato di “ingiustizia per la morte di una giovane vita e, forse, anche di qualche altra ingiustizia”. Per la morte dell'atleta è stata infatti avviata un'inchiesta e cinque operatori risultano indagati, poiché, nonostante le sue condizioni, dopo il suo ricoverato in ospedale in Pronto soccorso all'ospedale di Pisa, è stato lasciato andare in bagno da solo, con la porta a chiave chiusa, senza che nessuno si sia subito accorto che era svenuto nei servizi igienici, in seguito ad un secondo malore, dopo quello accusato sotto rete. “Magari proviamo rabbia, perché non ha trovato cura nei suoi confronti nel momento del bisogno estremo”, ha rimarcato il sacerdote.

Il ricordo degli amici

 “Dalle testimonianze di chi lo ha conosciuto e amato, Danilo era un ragazzo generoso, che non esitava a mettersi al secondo posto per aiutare gli altri – ha proseguito il don nella predica -. Era capace di compiere passi indietro a favore dei suoi compagni. Bisogna tenere vivo il suo ricordo e trasmettere il suo insegnamento ai più piccoli". “Alto, bellissimo, sempre allegro, non passavi certo inosservato – lo ha ricordato in un messaggio letto al termine della funzione una sua ex professoressa del liceo scientifico di Merate, dove Danilo si era diplomato -. Riuscivi sempre a strappare un sorriso a chi ti stava accanto”. “Tante risate – ha aggiunto una sue ex compagna delle superiori –. Era un maestro dell'allegria e della serenità. Per rendergli onore dobbiamo portarlo nel cuore e vivere come viveva lui, con il sorriso. Penso che anche adesso lui non ci voglia vedere arrabbiati, ci voglia vedere felici.