di Vladimiro Dozio
Il problema dell’abitazione è molto più grave di quanto si possa pensare, anche sul territorio calolziese. "Il 31 dicembre scadrà la proroga concessa agli sfratti e in alcuni casi gli ufficiali giudiziari sono già andati a bussare alle famiglie morose. Il rischio è che con l’inizio dell’anno avremo decine di persone in mezzo alla strada".
A ribadire l’allarme, lanciato dal membro dello sportello AscoltArci, è Corrado Conti, volontario dello “Spazio condiviso”, molto preoccupato per la situazione che si sta profilando all’orizzonte. "Nelle ultime settimane sono arrivate altre persone a chiedere un aiuto nel trovare casa, perché stanno per perdere quella in cui sono in affitto – ha ribadito Conti –. Si tratta di una decina di famiglie, tra i tre e i sette componenti, solo per quanto riguarda il nostro sportello. Se si considera che queste problematiche vengono affrontate anche da altre realtà, come i servizi sociali e i centri di ascolto della Caritas, si fa in fretta a calcolare che sotto un ponte rischiano di ritrovarsi decine di cittadini".
Il libero mercato non è facilmente accessibile. A Calolziocorte il prezzo medio si attesta attorno ai 500 euro, difficilmente si può scendere sotto i 400 anche per semplici monolocali, certo non adatti a una famiglia, a maggior ragiore se numerosa. Per gli appartamenti con una, due o tre camere da letto il canone può superare gli 800 euro. Insomma, cifre non per tutte le tasche.
"Purtroppo non sono stati più aperti bandi per l’edilizia residenziale pubblica – aggiunge Conti –. Pare che ci sia anche la Regione che ha perso un ricorso al Tar a proposito dei documenti richiesti agli stranieri, e che ora si è rivolta al Consiglio di Stato". "Se si considera poi che si registrano forti ritardi nell’assegnazione della case Aler e degli alloggi sociali comunali, si capisce che la situazione è completamente bloccata".
Solo un paio di settimane fa, si è presentata una situazione veramente triste. Un uomo disabile che, dopo aver abitato a Calolziocorte, era finito a vivere sotto il ponte della ferrovia ad Airuno. "Siamo riusciti a farlo ospitare da una conoscente. Riteniamo che ci sia la necessità di aprire una discussione con gli enti locali territoriali, per evitare che il problema rischi di esplodere a breve", conclude Corrado Conti.