DANIELE DESALVO
Cronaca

L’ingegnere lascia l’ufficio e la laurea. Michele Arnoldi: "Vendo gelati sul carretto"

Ha abbandonato la professione per cui si era laureato. Ora fa su e giù per il lungolago di Dervio e dintorni, con coni e coppette

Michele Arnoldi con il carretto per la vendita del gelato artigianale realizzato insieme al papà

Dervio (Lecco), 3 aprile 2024 - “Il carretto passava e quell’uomo gridava “gelati“", cantava Lucio Battisti ne “I giardini di marzo“. A passare sul carretto e gridare "gelati" sul lungolago di Dervio e dintorni è Michele Arnoldi, giovane ingegnere civile di 33 anni, che ha chiuso la partita Iva e abbandonato la professione per vendere gelati.

"Ero stufo del lavoro in ufficio da lunedì a venerdì, non ne potevo più – racconta Michele –. A me piace stare all’aria aperta e avere a che fare con la gente, avevo bisogno di staccare".

Detto e fatto: ad aprile dell’anno scorso ha chiuso la collaborazione che aveva con uno studio professionale e ha preso in gestione uno dei chioschetti per turisti che d’estate vengono aperti a Dervio. "Per pagarmi gli studi ho sempre lavorato nei bar e nei ristoranti e mi è sempre piaciuto – spiega Michele –. Il chiosco però è un’attività che può restare aperta solo durante i tre mesi estivi".

Da qui il colpo di genio: quello di costruirsi un carretto dei gelati con cui girare anche negli altri mesi dell’anno o almeno a partire dalla primavera. "Ho sbrigato tutte le pratiche burocratiche e sono riuscito a ottenere la licenza da ambulante – prosegue Michele –. Insieme a mio padre ho invece costruito il carretto. Abbiamo preso una bici a pedalata assistita, l’abbiamo modificata e abbiamo realizzato appunto un carretto refrigerato a batteria, come quelli di una volta".

Così da ieri Michele, con il suo carretto a tre ruote, percorre avanti e indietro il lungolago per vendere coni e coppe di gelato artigianale: "Mi rifornisco da un mio amico e coetaneo della gelateria artigianale Dulcis in fundo di Mandello. Mi sta insegnando e aiutando parecchio".

Al momento è solo agli esordi, come è agli inizi la stagione turistica. "Per ora va bene così, non mi importa nemmeno se per iniziare riesco a vendere solo venti o trenta gelati, c’è tempo per farmi conoscere – dice –. Intanto mi godo questa scelta di vita, è bello andare in giro con il mio carretto e incontrare e conoscere nuove persone".

Dopo il chiosco e il carretto, intanto Michele ha iniziato a progettare il futuro come produttore di gelati e proprietario di una gelateria.