Lecco - Vestirsi con la divisa da lavoro è lavorare e quindi il tempo di vestizione deve essere pagato.
I giudici del Tribunale di Lecco hanno stabilito che 42 dipendenti della società esterna Copma che si occupano delle pulizie negli ospedali di Lecco e Merate hanno diritto al pagamento di 11 minuti a turno come compenso per il tempo che impiegano a cambiarsi e vestirsi con la divisa di servizio. I giudici hanno anche riconosciuto loro un indennizzo medio di circa 1.800 euro netti a testa per i periodi pregressi. Sono tanti soldi per chi, spesso, lavora per turni di poche ore al giorno e ha quindi stipendi molto bassi. Lavoratrici e lavoratori sono stati assistiti dall’avvocato Anna Riva dell’Ufficio vertenze della Cisl di Lecco e Monza Brianza su mandato dei sindacalisti di categoria di Fisascat, Federazione addetti a servizi commerciali, affini e turismo.
Ci sono già altre 37 lavoratrici pronte a seguire l’esempio dei 42 apripista. La vertenza è stata avviata nel dicembre 2019. "Al di là del risultato economico, di assoluta rilevanza, con questa vertenza si ribadisce l’importanza del lavoro svolto dalla nostra organizzazione in rappresentanza e tutela di lavoratrici e lavoratori di settori oltremodo penalizzati dalla pandemia prima e dal caro energia in seguito – commenta soddisfatto il segretario della Cisl Monza Brianza e Lecco, Roberto Frigerio -. Un buon accordo raggiunto in un settore, quello delle imprese di pulizia, dove le lavoratrici e i lavoratori in regime di appalto concorrono, indubbiamente, con il loro operato al funzionamento della sanità pubblica. Spesso hanno contratti part time involontari, pur lavorando faticano a raggiungere salari sufficienti ad affrontare dignitosamente e in tranquillità gli impegni di vita".
L’accordo siglato in Tribunale è molto migliore di quello ottenuto dai sindacalisti della Fp Uil per infermieri e operatori sanitari dipendenti dell’Asst di Lecco, che invece sono riusciti a strappare per i loro tesserati 7 minuti pagati di tempi di vestizione.