NIBIONNO (Lecco) – Travolta e lasciata terra come fosse un rifiuto, in un’agonia che è stata scoperta quando ormai era troppo tardi e per lei non c’era ormai più speranza. Una fine orribile quella toccata a una donna trovata morta lunedì mattina attorno alle 8 sulla pista ciclopedonale che corre parallela alla Statale 36, in località Gaggio nel territorio di Nibionno.
Una lembo di prato che è quasi una terra di nessuno, tra la striscia d’asfalto della superstrada dove le auto sfrecciano verso Milano e la ciclopedonale dove però spesso passano anche le auto e furgoni per muoversi senza fare coda. È lì che lunedì mattina alcuni passanti hanno visto un corpo accasciato appena oltre il nastro di asfalto, dando immediatamente l’allarme. In pochi minuti sul posto è giunto un equipaggio e un’ambulanza della Sos di Lurago d’Erba mentre dalla centrale di Areu è stato fatto partire l’elisoccorso di Como. Nulla da fare. Poche centinaia di metri quelli che separano il ponte di Gaggio da via Papa Giovanni XXIII, ma sufficienti per contenere diversi misteri ancora tutti da risolvere.
Anzitutto l’identità della donna che quando è stata ritrovata non aveva addosso nessun documento. I carabinieri hanno provato a risalire alla sua identità chiedendo nelle aziende presenti in zona, nell’ipotesi che potesse essere una dipendente che stava andando a piedi al lavoro, si è provato a chiedere anche ai residenti, finora senza esito. Il secondo mistero è cosa le sia capitato, anche se in questo caso gli inquirenti hanno in mano qualche elemento in più, fornito dalle immagini delle telecamere presenti in zona.
Nel tardo pomeriggio di lunedì il Comando provinciale dei carabinieri di Lecco ha diffuso una nota in cui si spiega che le ricerche si sono concentrate su un furgone di colore chiaro che si è allontanato senza prestare soccorso. Non è dato sapere se le immagini delle telecamere abbiano registrato l’istante esatto in cui la donna è stata investita, presumibilmente nella notte tra domenica o lunedì, ma di sicuro gli inquirenti sono giunti a questa conclusione mettendo a confronto i video con i reperti rinvenuti sul luogo dell’investimento e le testimonianze acquisite durante i sopralluoghi svolti per tutta la giornata.
Le indagini sono ancora in corso e nessuna pista viene esclusa, vista la conformazione della strada sembra comunque difficile pensare che chi ha investito la donna e si è allontanato senza fermarsi non si sia accorto di ciò che ha fatto. La persona alla guida rischia l’arresto per omicidio stradale, per questo le indagini hanno ampliato il loro raggio non solo alla provincia di Lecco, ma anche a quelle vicine di Monza e Brianza, Como e Milano. Si augura una rapida soluzione del caso anche il sindaco di Nibionno, Laura Di Terlizzi che ieri è stata tra le prime a raggiungere via Papa Giovanni XXIII, insieme alla Polizia locale e i carabinieri di Costamasnaga.