
Ospedale di Merate
Merate (Lecco) – Antonio Battista, 66 anni, 44 passati con il camice bianco nei reparti di Pronto soccorso di mezza Italia in qualità di specialista in Chirurgia d’urgenza. È lui il dottore sospeso dal reparto dell’ospedale di Merate, dove prestava servizio una decina di turni notturni al mese come gettonista, dopo aver scritto nel referto di una paziente di 27 anni ferita a una natica che a morderla è stato un "cane buongustaio". Un’annotazione per la quale è stato tacciato di sessismo e molestie, e che non è andata giù al direttore generale dell’Asst di Lecco, Paolo Favini, che lo ha sospeso appena venuto a conoscenza del referto.
Dottore, che l’è saltato in mente?
"Era solo una battuta per sdrammatizzare. La ragazza era agitata. Quando mi ha raccontato quanto successo, prima che la visitassi e di vedere la sua natica, per calmarla me ne sono uscito con la frase del cane buongustaio. Ha funzionato, perché ha sorriso, come gli altri presenti. La paziente ha l’età di mia figlia, mi sono comportato come mi sarei comportato con lei, perché cerco sempre di trattare i pazienti come se fossero miei familiari per metterli a proprio agio".
Ma perché ha riportato la frase anche sul verbale di Pronto soccorso?
"Guardi, l’ho scritta a mo’ di appunto e l’ho detto pure alla paziente, sempre per strapparle un sorriso. L’intenzione era quella poi di cancellare l’indicazione “cane buongustaio“ e sostituirla con “cane morsicatore“ o “molossoide“ al momento di compilare il referto con la prognosi di 10 giorni. Lei però mi ha chiesto di scrivere diversamente e non indicare la prognosi, che ho dovuto comunque segnare, perché il cane è di amici a cui non voleva creare problemi; c’erano altri pazienti da visitare, di notte si è soli di guardia, mi sono dedicato ad altri casi e così mi sono dimenticato di correggere. Purtroppo è andata così, mi spiace".
Non ritiene di essersi comportato in maniera inappropriata?
"Sinceramente no. Non ho espresso alcun apprezzamento fisico e non ho tentato approcci. Ho toccato la natica della paziente con due dita appena per riuscire ad applicarle con gli strumenti chirurgici i punti di sutura. Nemmeno l’infermiere che era con me ha colto alcun intento inopportuno, né lei si è lamentata o ha lasciato trasparire disagio. Durante la mia lunga carriera non ho mai avuto problemi del genere".
Allora perché secondo lei la paziente successivamente ha segnalato il caso?
"Non ne ho la più pallida idea. Ho il sospetto che lo abbia deciso appena ho pronunciato la battuta e che tutta la faccenda sia stata strumentalizzata".
Come sta affrontando questa situazione?
"Malissimo. Ho paura di essere gentile con le donne che non conosco per non passare per chi ci prova. Inoltre sono stato sospeso dal servizio al Pronto soccorso di Merate senza essere sentito, tra l’altro dopo avermi fatto svolgere lo stesso un turno che altrimenti sarebbe rimasto scoperto. Con i miei legali valuteremo come agire e l’eventuale richiesta di un risarcimento dei danni che sto subendo. Vorrei solo tornare a lavorare presto in Pronto soccorso a Merate, perché amo il mio lavoro".