Ha scavalcato la balaustra e si è lasciata cadere nel vuoto dei 96 metri di altezza, senza possibilità di scampo. L’ennesima tragedia si è consumata ieri mattina al ponte della Vittoria, sul torrente Pioverna, tra Cremeno e Barzio. La vittima è una donna che aveva 45 anni. È solo l’ultima di una lunga serie di persone che si sono lanciate dal ponte dei suicidi. Il sindaco di Cremeno, Pier Luigi Invernizzi, da tempo chiede soluzioni. Si ipotizzano barriere più difficili da scavalcare o reti che trattengano i corpi in caduta libera. Sembrano soluzioni semplici, ma non lo sono. "Il ponte è un bene vincolato e tutelato, quindi ogni intervento dovrà essere approvato e autorizzato dai funzionari della Sovrintendenza", spiega il primo cittadino. Un’iniziativa analoga al ponte San Michele di Paderno, un altro ponte dei suicidi in provincia di Lecco, è stata impedita. Il ponte della Vittoria è dedicato alla vittoria dell’Italia della Prima guerra mondiale. È stato costruito tra il 1921 e il 1925 sul torrente Pioverna. È lungo 75 metri e alto appunto 96, ad un’unica arcata di 53 metri, che lo rende molto slanciato e sottile. È un capolavoro di ingegneria, perfettamente inserito nel paesaggio della Valsassina. La sua bellezza è tuttavia offuscata proprio dalle tragedie che lo accompagnano.
D.D.S.