UGGIATE TREVANO (Como)
Dopo anni di convivenza sembrano finalmente pronti a un matrimonio, dettato più dall’interesse che da vero amore, le comunità di Uggiate Trevano e Ronago che, questa sera, porteranno al primo punto dell’ordine del giorno delle rispettive assemblee cittadine il progetto di fusione. Una decisione che è la logica conseguenza di tanti anni di servizi consorziati e soprattutto della difficoltà di far quadrare i conti in due comunità che insieme non contano neppure 7mila abitanti. Da questo punto di vista a fare il regalo "di nozze" più generoso sarà lo Stato con un contributo pari al 60% dei trasferimenti statali spettanti ai municipi d’origine nel 2010, quindi in precedenza rispetto ai tagli dei trasferimenti che hanno martoriato le casse delle amministrazioni locali. Inoltre il contributo massimo, negli ultimi anni, è stato rivisto verso l’alto passando da 1,5 a 2 milioni di euro ai quali vanno aggiunto il contributo della regione.
Insomma un affare prima di tutto per gli abitanti dei due paesi che in cambio della rinuncia alle rivalità di campanile, da tempo sopite visto che ormai la Comunità pastorale è unica e anche le scuole medie sono state unificate, potranno contare su servizi migliori a un costo più contenuto. I due primi cittadini di Uggiate e Ronago, Rita Lambrughi (nella foto) e Agostino Grisoni, sono già d’accordo e questa sera presenteranno un piano molto dettagliato ai loro consiglieri che naturalmente non sono tutti favorevoli all’idea. Oltre a loro da qui al 28 maggio prossimo ci sarà da convincere la popolazione dei due paesi che dovrà esprimersi votando a favore del referendum che verrà indetto. Un passaggio per nulla scontato tanto da concludersi in un nulla di fatto una decina di anni fa, ma questa volta i presupposti sono diversi e la fusione sembra davvero l’ultimo treno per rimettere tutte le cose a posto. Agli abitanti toccherà anche decidere il nome del futuro paese, le alternative sono cinque: Uggiate Trevano con Ronago, Uggiate con Ronago, Monteprato, Civitanova Comense e San Giuseppe al Colle.Roberto Canali